Intervista a Fabrizio Pentucci, titolare della gelateria Alice di viale Trieste

La famiglia Pentucci!

Ciao Fabrizio, come mai quest’anno hai scelto di non aprire la gelateria Alice, dopo 8 stagioni consecutive durante le quali il tuo gelato era diventato anno dopo anno uno dei più apprezzati dai pesaresi?

-Ti ringrazio per questa domanda, mi dai un’ulteriore possibilità di spiegare a tutti il motivo per cui quest’anno ho scelto di rimanere chiuso al pubblico ed è quello di mettere al primo posto la mia famiglia.

In che senso, ci puoi spiegare meglio?

-Certamente, la decisione era già maturata fra me e mia moglie nel giugno 2018, poi abbiamo finito la stagione e l’abbiamo concretizzata. La gelateria Alice è nata per il futuro di mia figlia che porta il suo stesso nome. Bene, in questi lunghi 8 anni mi sono reso conto che io in primis, come padre, da Pasqua fino a fine settembre non c’ero mai per lei. In particolare in estate, quando trascorro tutto il giorno in laboratorio a produrre il gelato. Quando stacco dal laboratorio vado a casa a riposare facendo spesso la staffetta con mia moglie, anche lei impegnata in prima linea con me sul lavoro. Di conseguenza mia figlia la vedo solo pochi minuti al giorno e a volte neanche quelli.

In un’epoca dove tutti pensano ai soldi, e ad allargare il proprio giro economico, questa è una scelta di vita che ti fa onore…

-Sì, il fatturato non potrà mai restituirti il tempo di qualità da passare con la famiglia e con mia figlia in particolare. Ho sentito proprio l’esigenza di fermarmi e staccare la spina per stare con lei. Ora mi godo tutti i momenti possibili con i miei; anche lo scorso weekend eravamo fuori porta e siamo stati benissimo, se avessi aperto l’attività, tutto questo non sarebbe stato possibile.

Una delle domande che ho letto in rete e soprattutto che ho sentito passeggiando davanti al tuo negozio dove appare la scritta della chiusura per questa stagione è la seguente: “Non poteva darla in gestione a terzi?”

-Come sai bene, io sono molto pignolo, forse e sicuramente ha prevalso il mio lato di artigiano del gelato su quello imprenditoriale. Magari sì, economicamente sarebbe stato vantaggioso, ma non sarebbe stato il gelato di Alice, ma il gelato di qualcun altro. Abbiamo scelto di non aprire.

Un’altra domanda che gira è questa: “E’ vero che Alice si trasferirà all’estero o in un’altra sede?”

-Anche in questa risposta voglio essere più che trasparente. Per quello che riguarda la sede ci siamo guardati attorno, per vedere se in prospettiva ci fosse la possibilità di ampliarci e di poter cosi lavorare tutto l’anno, ma non avendo trovato la soluzione che più ci aggradava, abbiamo deciso di non spostarci da Viale Trieste. Torneremo con delle innovazioni, ma torneremo lì al solito posto, dove siamo nati e nel corso del tempo siamo cresciuti. Per quanto riguarda andare fuori Italia, mi attirerebbe molto la possibilità di aprire altre filiali ma per questo ancora non mi sento pronto, ci vuole ancora del tempo.

Hai detto che Alice si rinnoverà, mi fai capire meglio?

-Si certo, quando ho aperto, ho cercato sempre di più prodotti a chilometro zero, nel corso degli anni anche in tutte le altre gelaterie puoi trovare questo tipo di mood, dunque sicuramente è presto per svelarlo, penso che lo farò verso dicembre, ma sto lavorando all’ennesima innovazione per alzare ancor di più l’asticella, apportando delle novità alle quali ora che ho più tempo libero posso dedicarmi. Vorrei presentarle verso Dicembre su Facebook ed a Marzo 2020 in gelateria.

Conoscendoti non sei uno che se ne sta con le mani in mano, dunque in quest’anno sabbatico ci saranno ugualmente delle iniziative o dei locali dove, in qualche modo, potremmo mangiare il tuo gelato sotto traccia?

-Sicuramente le macchine è bene farle lavorare anche se la saracinesca è giù; ti posso dire che, per l’amicizia profonda che mi lega ai proprietari di Peppe Mare (Silvia e Peppe), gli sto già fornendo una linea di sorbetti e di gelati (dove c’è anche il bianconiglio) che loro hanno inserito nel menù sotto la voce “gelato di Alice”. Inoltre sto collaborando anche con un locale in centro il Confujon, anche in questo caso perché siamo amici. 

Per quanto riguarda le iniziative, sicuramente sarò operativo, quest’anno più che mai, al Festival del Gelato di Pesaro, che si terrà il 10-11-12 maggio in Piazza del Popolo. In occasione del Festival parlerò dei due pionieri del gelato artigianale a Pesaro: Walther Gnassi ( Walther Gelati) e Solindo Fabbri (Gelateria Fabbri conosciuto anche come Soli di Villa Fastiggi).

Penso che un tributo a questi due grandi gelatai e amici, che hanno scritto la storia del gelato a Pesaro, sia d’obbligo in un Festival che parla sempre più delle varie tradizioni, oltre che innovazioni proposte sul territorio. 

Come ogni anno sarò presente alla Festa dell’Aia che si terrà presso i Vivai Pascucci di Villa Fastiggi il 22/25/28 aprile e 1/5/12/19 maggio dove porterò per la vendita al pubblico 4 gusti gelato; anche in questo caso c’è una profonda amicizia che mi lega alla famiglia Pascucci e quindi abbiamo deciso di partecipare alla loro Festa.

Per finire ti volevo chiedere: ora che ti sei fermato e riguardi gli scorsi anni, qual’è stato, a tuo avviso, il segreto del successo del tuo gelato tanto da fare formare, specie d’estate, a qualsiasi ora del pomeriggio e della sera, lunghe code di clienti?

-Direi la lunga lavorazione che c’è dietro alla composizione del gelato, la scelta delle materie prime, il continuo rinnovarsi e rimanere aggiornati unito ad uno staff eccezionale (e qui potrei spendere un libro intero di belle parole per le mie dipendenti).

Dunque, riassumendo la risposta, direi che il successo di Alice è stato determinato da tanti fattori.

A cura di Danilo Billi

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Massimo ha detto:

    Consiglierei a Fabrizio di attaccare nella gelateria quella bella gigantografia della foto con moglie e figlia con scritto: PAUSA ANNUALE PER STARE IN FAMIGLIA

    "Mi piace"

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