Vanessa Villa hai energie da vendere e, da poco, sei diventata parte integrante del progetto Riviera Golf Resort, del quale sei anche ufficialmente il volto, ce ne puoi parlare?
-Non mi fermo mai, sono un personaggio poliedrico, adesso ho preso questa nuova via dello Storytelling e sto lavorando per un paio di aziende come Rivera Capital Management e Nuland, una nuova piattaforma digitale rivoluzionaria. Scrivo, ma soprattutto faccio Brand Ambassador, praticamente sono il volto, per il Riviera Golf Resort, e ho accettato di esserlo perché il concetto è quello di portare la riviera di nuovo all’apice, il nostro motto infatti è “Make the Riviera great again”, e visto che io sono una riccionese doc, anche se viaggio tantissimo, ho sposato in pieno l’ambizioso progetto di rivedere la riviera romagnola tornare grande come un tempo.
Un altro aspetto molto importante è da sempre la tua integrazione nel karatè e la tua versatilità verso il benessere, ricordiamo, in particolare, le tue lezioni di Yoga. Chi ti vuole seguire come può fare?
-Sì, al Riviera, con questo lunedì, ho iniziato anche le lezioni di Yoga, sono 5, una a settimana. So che sono poche, ma volevo dare massima disponibilità a quello che faccio, perché questa è una delle cose a cui tengo tantissimo, e dunque ho scelto una formula con meno lezioni per poterle seguire con la massima cura, nonostante gli altri impegni. Per chi volesse iscriversi, il pacchetto completo di 5 lezioni ha il costo di 80 euro, mentre la singola lezione costa 20 euro. Per eventuali iscrizioni ci si può rivolgere direttamente al Riviera o contattarmi in direct, ovvero in privato.
Vanessa Villa, non si ferma di certo solo al Karatè e allo Yoga, seguendoti sui tuoi canali ufficiali ti abbiamo visto fare un po’ di tutto, dall’esperienza della Deejay Ten a Firenze, dove ti ci sei cimentata anche nella corsa, ad altro, ce ne puoi parlare?
-La questione della corsa con la Toyota per la Deejay Ten a Firenze, mi è stata dapprima proposta dalla mia agenzia di Milano che mi cura le collaborazioni con i social media, ed è stata un po’ una sfida, che ho accettato con piacere, anche se faccio sport che hanno poco a che vedere con la corsa, ho detto ok proviamo a metterci ulteriormente in gioco. Inizialmente non avevo un buon rapporto con la corsa, forse la trovavo noiosa, poi invece, piano piano mi sono fatta dare da un amico un programma per iniziare a correre, e così per due lunghi mesi l’ho seguito e da 0 sono arrivata a correre dai 5 chilometri e anche di più, e ho finito con quasi 10. Alla Toyota Deejay Ten di Firenze è stato molto emozionante, perché esordivo nella corsa, ma sono stata molto felice perché sono arrivata prima tra le donne con un tempo medio di 5.30 minuti al chilometro, contenta perché non gareggiavo per vincere. La mia è stata una bellissima esperienza, ma ancor di più lo è stato correre per le vie di Firenze sotto la pioggia, vedere tutte le ville fiorentine, conoscere gente nuova sul percorso di gara, davvero un’esperienza unica che mi ha dato tanto.
Ultimante, grazie in particolare alle storie su Instagram e al tuo account Facebook, rispecchi in pieno il ruolo di influencer. Da dove e come nasce tale passione e quali sono le chiavi del successo per fare bene anche questa professione a cui ambiscono tante giovani ragazze che ti seguono?
-Il ruolo di influecer è arrivato un po’ da solo, quasi per caso, perché facendo tante esperienze spesso anche molto diverse tra di loro, e pubblicandole dapprima su Facebook e poi su Instagram, dunque condividendole, sono iniziate ad arrivare anche le prime domande, che mi hanno di conseguenza indotto a creare contenuti, ma non ho mai pensato di essere solo un’influencer. Dapprima ho cercato di mettere al primo posto la persona che sono, la professionista, e poi questo mio nuovo ruolo di influencer, perché penso che venga dopo quello che tu hai da raccontare e allora le persone si appassionano alla tua storia. Anche questa è un’esperienza bellissima, perché essere ascoltata da qualcuno che poi ti prende come esempio è un grande onore. E poi se posso portare al mio pubblico dei pensieri positivi, soprattutto anche alle nuove generazioni, sono ancora più contenta perché mi sento molto utile e appagata. Vorrei essere tanto un punto di riferimento non da copiare ma bensì al quale ispirarsi.
Vanessa e Riccione, hai dichiarato da poco che ti fermerai (ma non ci crediamo fino a che non lo vedremo) un pochino nella tua città natale, dove tra l’altro presenterai, o sarai protagonista, di tantissimi eventi già dai primi di giugno, per quelli di luglio e agosto avremo modo di risentirci. Ci puoi spiegare di cosa si tratta, e se è vero che finalmente tornerai un pochino a casa?
–Io sono cresciuta a Riccione, e anche se ho sempre viaggiato per la mie gare di Karate, Riccione è stata la mia culla. Ora per via dei miei tantissimi impegni, ci sto veramente poco, ma ogni volta che torno sono troppo felice, in particolare se vengo chiamata a presentare il Dig Adwars 2019, una serata importante dedicata alla premiazione delle migliori inchieste giornalistiche al mondo. Sono molto fiera di rappresentare la riccionesità su un palcoscenico di così ampio respiro, internazionale. Per me è un’esperienza impagabile, perché solo il fatto di tornare a Riccione e di trovare un’atmosfera di così ampio respiro, come dicevo, non solo italiano ma internazionale, mi rende felice. Durante il Dig Festival ci sono stati 4 giorni intensi di work shop e di presentazioni di inchieste tramite documentari. “To dig” vuol dire anche scavare, e questo deve servire a tutti come monito, non dobbiamo mai fermarci alle apparenze, o sui social alla prima news che troviamo, perché spesso potrebbe rilevarsi una fake news, dunque se vi interessa un determinato racconto, scavate con tutti gli strumenti possibili che la rete stessa vi mette a disposizione, soprattutto fuori dai social stessi dove avete letto la notizia. E qui mi rivolgo in particolare ai giovani, cercate sempre di capire cosa sta dietro ad una notizia, perché spesso le informazioni che ci arrivano sono filtrate e non ci fanno vedere tutta al verità. Al Dig, per esempio, ci sono stati dei giornalisti, secondo me dei veri e propri eroi, che per arrivare alla veridicità delle cose hanno rischiato in prima persona, alle volte anche la vita.
Poi, visto che ci siamo, ti volevo anticipare che il 12 Giugno sarò ospite come speaker insieme a nomi come Marco Belinelli e Linus di radio Deejay, e altre personalità del digital marketing sullo sport, proprio allo Sport Digital Marketing Festival 2019, dove poi avrò anch’io la possibilità di raccontare la mia storia, prima come sportiva, poi come giovane donna di spettacolo, moda, beauty, ed infine come influencer.
Essere con la tua energia un punto di forza e un punto fermo per molte persone, come ti fa sentire? Dove trovi la carica e la voglia di sorridere sempre?
-Il fatto di contagiare molte persone, di comunicare, di fare l’influencer, di saper essere uno spunto positivo è bello. Molte persone mi considerano il talismano della loro felicità quando mi vedono sui social, magari traggono ispirazione da questo. Tutta questa forza la trovo nella vita, nel buddhismo zen, dobbiamo trarre forza dalla tante piccole cose belle che ci capitano nella giornata, che si devono contrapporre a quelle brutte. Io parto dal presupposto che tutto quello che capita di positivo, alla fine è un grosso dono e mi fa star bene.
Tantissimi progetti, tantissima carica, tante ospitate, e il ruolo di influencer, per te però quali sono le priorità sulle quali vuoi puntare quest’estate in particolare?
-Questa estate punterò molto sugli eventi live, il 23 Giugno al Riviera Golf Resort ci sarà la festa dei 15 anni con oltre 800 invitati e sarà bello andare a suggellarli assieme a mia sorella, che lavora lì anche lei. A luglio sarò a Portofino con il programma “The Boat Show” su Sky Sport Arena, a fine Luglio sarò impegnata nuovamente con Donnavventura in veste di veterana per la selezione delle nuove reclute, che andranno in spedizione quest’anno. Ad Agosto mi prenderò due settimane assolute di pausa, perché ho bisogno di viaggiare e di prendermi del tempo per me, per meditare.
In ogni intervista che facciamo per il mio blog, scopriamo alla fine sempre un pezzo di te, con la tua spensieratezza e allo stesso tempo sincerità, ci puoi raccontare chi è Vanessa Villa nella vita di tutti i giorni, e le cose che ti fanno stare bene come quelle che odi e ti portano negatività?
-Chi è Vanessa Villa nella vita di tutti i giorni? Wow… il personaggio pubblico che condivido con l’esterno è molto simile a quello che sono, è fare tutto con estrema utilità e sincerità, sono una gran stacanovista, il mio compagno mi dice che sto sempre a lavorare, infatti per questo spesso ho bisogno di avere tempo per me. Sono affettuosa, sono romantica, medito, corro sulla spiaggia e nella natura per ricaricare le energie, mangio bene e cerco di non inquinare il mio corpo, bevo qualche volta qualche bicchiere di birra o vino, leggo molto libri e articoli di giornale e mi informo parecchio. Sono molto curiosa, mi piace fare musica, canto e suono il mio ukulele e il flauto peruviano, amo la mia famiglia e considero i miei famigliari i miei migliori amici, amo i miei animali, sono molto sensibile, dunque ho tanti lati vulnerabili, sono una persona vera e penso che questo faccia parte della sincerità e della verità più assoluta.
Infine, visto che sei seguita da tantissima gente che ti apprezza, che messaggio vuoi lasciare con questa nuova intervista?
-Il messaggio che vorrei lasciare alle tante ragazze che mi seguono e di conseguenza anche alle nuove generazioni è quello di prendermi sicuramente come esempio per le cose per cui piaccio, per il mio aspetto fisico sportivo, perché faccio un’arte marziale, ecc… Ma la cosa più importante è di vedermi sempre una ispirazione esterna. Io stessa mi ispiro ad altre persone nella mia vita, sia uomini che donne, dunque occorre cercare di farsi sempre una propria identità. Mi raccomando perciò di lavorare sul proprio io per raggiungere il massimo del proprio splendore, di essere sempre luminosi e lucenti e, nonostante le difficoltà della vita, di essere sempre umili, positivi e propositivi, ma soprattutto di rimboccarsi le maniche e fare.
A cura di Danilo Billi