
Non ce l’ha fatta la Nazionale italiana di calcio femminile ad arrivare in semifinale ai Mondiali di calcio.
Le ragazze, guidate dal Commissario Tecnico Milena Bertolini, sono state battute 2-0 ai quarti, dalle attuali campionesse europee della Spagna. Già prima del fischio finale le telecamere hanno indugiato sulla delusione e lacrime delle azzurre in panchina, ma sui social sono stati migliaia i messaggi di conforto e ringraziamento per le calciatrici italiane, protagoniste di un torneo che mai prima d’ora era stato così seguito nel nostro Paese. Queste ragazze, infatti, con la loro semplicità, con la loro simpatia, con la loro voglia di essere riconosciute al pari dei colleghi maschi delle professioniste a tutti gli effetti, hanno letteralmente fatto innamorare e sognare un paese intero, che si è incollato davanti alla tv per seguire e tifare le grandi imprese. Perché le nostre ragazze non avevano assolutamente il favore dei pronostici dalla loro parte ricoprendo un raking assai basso, per questo anche nella partita d’esordio erano state quasi schernite dalle avversari, proprio per il discorso che fino a quest’anno, grazie in primis allo sforzo di molto società sportive dalle più prestigiose a quelle più sconosciute fino ad ora, e alla programmazione del finale di campionato di serie A, e della finale di Coppa Italia, sulla pay tv per eccellenza quale Sky Italia, onestamente non avevano mai avuto ne spazio ne rilievo, erano quasi una barzelletta. Quando si pensava al calcio femminile, senza tanti giri di parole lo si paragonava a un branco di deviate, omosessuali, oppure in maschiacci falliti che non sapevano neppure correre dietro un pallone, figuriamoci poi calciarlo, quando una ragazza diceva di praticare il calcio, il suo interlocutore o uomo o donna che sia, sorrideva, e magari poi aggiungeva: “Pensavo che giocassi a pallavolo o facessi danza, perché si sa che in una Italia di stereotipi, per una ragazza giocare a calcio era quasi blasfemo.
Ma questo gruppo non ha mollato, anche prima quando non erano in prima serata su mamma Rai, queste ragazze il loro e il nostro mondiale se lo sono andate a conquistarlo prima ancora, con una storica qualificazione al mondiale, e poi…semplicemente hanno stregato noi Italiani giocando al pallone.

All’improvviso l’Italia si è accorta di avere due nazionali, due mondiali e due europei, e anche se di questo rimane solo il sogno che si è infranto contro le più forti olandesi ai quarti di finale, queste guerriere, come in precedenza altre per loro nei tempi più bui come ad esempio la nostra Raffaella Maniero che era dovuta persino andare a giocare a Monaco di Baviera per conquistare la Champions League, hanno lasciato un segno importante, messo le radici che la Federcalcio ha promesso davanti a milioni di spettatori di prendersi carico che diventi una folta quercia, all’ombra della quale tutte le bambine da oggi sanno che se vogliono potranno giocare anche loro al gioco più bello del mondo.
E nonostante qualche bel pensante di cameramem televisivo è riuscito persino a soffermarsi su una posa considerata “hot”, gettata poi subito in pasto al web, della nostra Martina Rosucci in panchina che era intenta semplicemente a seguire le sue compagne anche se seduta non composta, queste ragazze hanno portato in casa nostra una cosa che mancava da tanto tempo, ovvero l’Entusiasmo, che fra tutti i sentimenti è il più bello perché il più generoso. L’entusiasmo per queste ragazze è un moto d’animo contagioso, che crea gioia e patriottismo, e allo stesso tempo non chiede nulla in cambio. Chi riesce ad entusiasmarsi, anche in tempi di crisi come questo, ha un passaporto per il futuro, che lo porterà davvero lontano.
E allora dobbiamo noi asciugare le lacrime di queste ragazze, correndo al campo non solo per la nostra squadra del cuore ma anche per loro, nella speranza che le promesse fatte dagli ordini competenti siano mantenute e che anche la nostra nazionale, non solo per meritavi sportivi, possa entrare nel trekking mondiale per professionismo.
Grazie ragazze!!!
Danilo Billi