A volte accade che la fede calcistica possa incrociarsi con quella religiosa, non succede quasi mai da nessuna parte, ma a Bologna sì. Perché, come canta Luca Carboni, “Bologna è una regola”, e allora avvengono anche questi strani miracoli, visto che, si sa, i due mondi sono sempre stati paralleli e qualcuno, prima o durante qualche partita, ha parlato con l’Altissimo in maniera tutta sua particolare, chiedendo grazie, o invocando pareggi o vittorie. Ma si sa che, da sempre, Bologna, la nostra città un po’ ribelle, è molto attaccata alle sue tradizioni, e anche un po’ anticlericale come me, così più di una volta qualcuno è stato in pellegrinaggio a San Luca, salendo faticosamente quei gradini, anzi pardon gradoni per poi rimanere estasiato davanti alla basilica che contiene la Madonna. Perché noi bolognesi siamo cosi, scherziamo su tutto, ma poi davanti alle cose serie ci mettiamo in riga e ci compattiamo. E più serio di quello che è capitato con la malattia del nostro mister Sinisa penso che ci sia ben poco, ma il coraggio di fermare il giochino e fare outing davanti al mondo dello sport e della carta stampata e di un intera città, affermando come sanno anche i sassi di aver contratto una leucemia in fase acuta, ed essersi dimostrato un volto umano, ha reso Sinisa, in poco tempo un simbolo per tutti quelli che lottano per quella o altre malattie, e ha risvegliato in noi bolognesi un senso di paura ma allo stesso tempo di rispetto e di avversione verso questi mostri malvagi che sono il male del nuovo millennio e che, purtroppo, per casistica hanno mangiato in quasi tutte le nostre case qualche vita fra il parentado. La malattia è subdola, sorda ti attacca e ti fa sanguinare l’anima e consumare ogni forza e lacrima, ma in questo caso il Mister Sinisa, nell’esternare il suo male, ha lanciato un messaggio forte e chiaro, sapendo che, davanti ai microfoni, era in quel momento diventato suo malgrado un simbolo per tutti quelli che come lui navigano un brutte acque, dicendo che lui vuole urlare in faccia alla sua leucemia e vuole guarire e che vuole, fino alla fine, giocare e vincere la battaglia più importante.
Un coraggio, con la commozione della paura che tradisce gli uomini ma che ha unito ancora di più il Bologna Football Club tutto, dai giocatori ai dirigenti, che lo hanno confermato, nonostante tutto, alla guida dalle squadra, e che ha portato oggi 21 luglio a pregare per lui, quando un fiume interminabile e colorato di tifosi si è recato in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di San Luca. La processione era guidata da don Massimo Vacchetti, vicario pastorale per lo sport. All’iniziativa, promossa da un tifoso che nella vita fa il maestro elementare, Damiano Matteucci, ha partecipato anche Arianna Mihajlovic, proprio la moglie di Sinisa, sensibilmente commossa fino alle lacrime, mentre le figlie, sempre nella giornata di oggi, hanno postato sui loro social foto della marea umana bolognese, ringraziando la città, a nome del padre. In poco tempo la notizia è diventata virale, neppure fosse per davvero successo un miracolo, ma noi di Bologna magari ci stupiamo per tutto questo clamore. Il tecnico serbo in poco tempo aveva dato tanto, sia a livello umano e soprattutto salvando la squadra della città, cosa che per noi felsinei è stato un atto di “fede” più che naturale. In questo momento difficile, la città ha solo voluto esprimere con una camminata colorata ma non chiassosa, perché si andava in casa della Madonna, con un gesto sincero e pulito, che è con lui, e prega per lui, e per tutti i quelli come lui che sono in difficoltà.
Questa è Bologna e questI sono i suoi cittadini, “minuzzaglia” come ci definì il presidente del Napoli De Laurentis. Bene, io oggi sono come non mai orgoglioso di fare parte di questa “minuzzaglia“ che ama la sua squadra, e sono felice perché, ancora una volta, i miei concittadini non hanno perso l’occasione di compattarsi e dimostrare che poi alla fine non siamo tanto male. Forza Bologna! Forza Sinisa! Ma soprattutto un grosso in bocca al lupo e una preghiera per tutti quelli che soffrono, al di fuori dei riflettori, e spero che questo messaggio sia arrivato oggi forte a tutti quanti.
Un vostro concittadino.
Fonte foto: Bologna F.C. 1909
Danilo Billi