La nuova frontiera digitale per i giovani di Pesaro è sicuramente Instagram, e anche se il social network più popolare al mondo rimane ancora Facebook la tendenza, almeno per quanto riguarda i giovani fra 16 e i 35 anni, è sicuramente quella di fuggire da Facebook e di utilizzare solo il profilo Instagram. Per molti, invece, che si devono iscrivere per la prima volta ai social, Facebook è direttamente snobbato, e il loro profilo social si apre direttamente sull’app delle foto e delle storie.
Ma perché anche qui nel pesarese questa straordinaria sterzata verso Instagram? Come mai Facebook, ormai, attira una popolazione sempre più “vecchia”, per quanto possa essere l’età virtuale s’intente, e altri social non sono presi minimamente più in considerazione, se si esclude ancora una limitata azione di Twitter, residenza di celebrità, calciatori e politici?
La risposta passa dalle parole di Luca, che fa l’aiuto bagnino da Lucio a Ponente: “Io mi sono cancellato da Facebook, prima era divertente, poi man mano ci sono entrati tutti, se scrivo un post lì e come urlarlo in Piazza del Popolo alla vigilia di Natale quando c’è tutta Pesaro”. Costanza, barista di Bagni Tina afferma candidamente: “Io ho messo direttamente solo Instagram, ho scelto a prescindere di non esserci su Facebook, tutti i miei amici sono lì e anche io ho preferito non aprire altri account, francamente non ne sentivo l’esigenza”. Ma la carrellata di pareri non si limita solo alla scelta dell’applicazione parla una giovane pallavolista pesarese Federica: “E’ assurdo pensare che su Facebook potevo avere il mi piace di mia madre o di mio padre, per me ci sono dei limiti, delle barriere che non vanno oltrepassate, loro la loro gioventù l’hanno vissuta anche senza Facebook, con i loro coetanei e con i loro amici, io faccio lo stesso su Instagram, tanto ai miei questo social non piace, e poi proprio non ce li vedo i miei a fare le storie… dai siamo seri”. Più secchi e diretti sono Simone e Lorenzo del noto circolo della parrocchia di Loreto: “Facebook è diventato un porcaio, parlano solo di politica, spuntano fuori gruppi e pagine anche se il gatto del vicino ti ha pisciato sullo zerbino, sono tutti lì a dire la loro e a cercare di litigare”. A questo punto chiosa Simone: “Sì negli ultimi anni sono entrati tutti su Facebook, non solo i miei genitori ma anche i miei nonni, ma la cosa peggiore che non c’è una vera interazione con il social ma troppo spesso viene solo subito, e poi alle volte vengono fuori, in particolare per esempio nei gruppi Sei di Pesaro se…Pesaro mi piace o non mi piace… o nei gruppi in generale, dei veri e propri sfoghi di aggressività, che sono paragonabili a zuffe da stadio o da strada per una mancata precedenza, perché in alcune persone che non avrei mai sospettato, visto il lavoro che fanno, come, per esempio Martino, il fruttivendolo sotto casa mia, o non so un impiegato di banca, dietro la tastiera non riescono più a dialogare, diventano tutti leoni, e in una civiltà in cui Facebook dovrebbe essere proprio un mezzo per loro per comunicare e per condividere pensieri, ideali, idee, diventano tutti sordi, come se ci fosse una gara per diventare il gallo del pollaio. Ho sentito mio padre stesso chiedermi come si faceva per bannare una persona, che poi era stata sua amica fin dalle elementari, e il motivo della litigata era stata solo un gelosia legata a dei like per due foto simili della Palla di Pomodoro, postate da angolazioni differenti. Ma visto che il suo ex amico lo aveva infamato dicendo che l’altro lo aveva copiato, cosa che non è da mio padre, solo per prendersi una manciata di like in più, si è rotta un’amicizia storica”. Della stessa linea è Didò, un ragazzo che frequenta sempre la Cira: “Facebook è diventato una merda, un grande bidone dove dentro ci trovi di tutto, da qualcosa di buono e, dunque, ricaricabile, alla vera e propria spazzatura narcisistica. Gli adulti lì non sanno più ascoltare. Un mio amico un giorno era dietro a smanettare con il cellulare, perché aveva fatto un intervento di un certo rilievo su un discorso di senso civico sulla cacca dei cani, ma aveva scritto molte righe, e molti che, probabilmente per partito preso, devono fare i fenomeni, avevano letto solo le prime due righe e lo attaccavano con le stesse, ripeto le stesse identiche parole e consigli che lui aveva espresso nel suo argomentato”.
Parla anche Elisa, che fa l’animatrice al mare, nella zona di Ponente a Bagni Ridolfi: “Instagram e il suo successo, è molto semplice, ognuno cercare di farsi i cavoli propri, ovvio che poi ci sono le super hit girl, le famose influencer che la fanno da padrone, ma io per esempio posto le mie foto, che spesso parlano più di mille parole male interpretate, per questo motivo ho entrambi gli account, ma quello di Facebook non lo apro quasi mai, e faccio le mie storie con i miei amici, le mie amiche, il mio cane. Ok, anche qui c’è chi si vuole mettere in mostra, ma ci sono anche tanti spezzoni di vita live, reale che scegliamo noi quando la vogliamo mostrare. Poi è normale, anche io ho tanti follower e quando posso mi faccio scattare dagli amici qualche foto ma, come ho detto, si sa Instagram è il regno delle foto e delle storie, e allora prendiamo tutto con un più leggerezza, e cerchiamo di divertici senza per forza doverci azzuffare per quello per l’appunto c’è su Facebook, ma è tutta un altra storia”.
Danilo Billi