Quando si sente la parola “Vintage”
qual è il primo pensiero ritorna alla mente?
Il termine può avere diversi significati, si può riferire al settore Moda e all’Abbigliamento in genere; poi, sempre con questo termine si può intendere anche tutto il mondo dell’Arredamento, ma ancora ci sono diversi attributi che possono essere ricollegati a questa parola, come ad esempio la Musica.
E come non amare, dunque, quei favolosi anni 50/60, che affascinano ancora tantissime persone più e meno giovani?
Sì, erano gli anni della Musica, da ascoltare mediante i jukebox, gli anni del grande Re del Rock n Roll: Elvis e di tanti altri famosi cantanti; dei Balli, come Lindy Hop, Boogie Woogie, Blues, ecc.. ma anche delle Auto, con le favolose Mustang e tante altre; delle Moto, con Harley e Indian, erano gli anni dei Cavalli!
Tutto quello che era parte del fantastico mondo americano la faceva da padrone, e l’Europa gli strizzava l’occhio.
Era l’epoca delle prime ribellioni giovanili, di Woodstock e di quello che poi ha rappresentato nel tempo, erano i tempi dei Mods che in Inghilterra la facevano da padrone con le loro mitiche vespe e lambrette zeppe di specchietti, e dove le radio pirata trasmettevano il primo ska, il dub ma sopratutto il primo rock.
Sabato 18 e domenica 19 Agosto il lungomare Pesarese è tornato indietro nel tempo, ha assunto sembianze vintage e si è trasformato come non mai per la gioia degli estimatori del genere.
Migliaia di persone, residenti e turisti, sono arrivati da ogni parte d’Italia all’insegna di un solo motto: “Immergersi nel Mondo Vintage!”.
Titolo della manifestazione giunta alla sesta edizione: “Come On In 50/60”, presa d’assalto dai più, giovani, famiglie, grandi e meno grandi, immersi a 360 gradi nella cultura del passato, non solo Americana, ma anche Europea e Italiana!
Direttore Artistico dell’evento, Christian Taro, ideatore del Festival Vintage di Pesaro, ben diverso da tutti gli altri, che ha puntato molto sulla territorialità, Made in Pesaro, Made in Marche, Made in Italy, e infine Made in Europe! Senza tralasciare naturalmente il fantastico mondo Americano!
Tante le cose da ammirare, oltre alle immancabili automobili e moto d’epoca, le pesaresi Benelli, le Guzzi, con museo Massanelli Alvaro, le Vespa e Lambretta, le Fiat 500 con tutti i Club del territorio, e anche le bici d’epoca grazie ad un museo formato da collezionisti privati pesaresi!
Il tutto, insieme una folla variopinta, vestita a tema, ha rallegrato per due giorni Piazzale della Libertà, Viale della Repubblica, Viale Trieste e Viale Nazario Sauro come non si era mi visto prima d’ora!
Applausi per Christian Taro che già pensa agli artisti e alle sorprese per la prossima edizione numero 7, sempre firmata da lui e dal suo marchio di qualità “Be Vintage”.
Personalmente, grazie a questo signore mi sono potuto rituffare in un mondo che non ho mai vissuto in prima persona, visto i miei 44 anni, ma che da sempre mi ha affascinato a cui ho dedicato gran parte della mia camera nella quale ho sistemato i mie acquisti.
Un modo incantato che si è fermato alla Palla di Pomodoro, e si è rituffato indietro nel tempo, come la macchina magica che faceva attraversare gli strappi temporali di ritorno al futuro.
Bene, sono stato felice di essermi questa volta tuffato in un passato, un passato diverso dall’attuale mondo in cui viviamo, un passato che profuma di nostalgia di una beata gioventù ormai bruciata, e che sicuramente ora sta vivendo un’altra dimensione molto più alienata dalla tecnlogia.
E allora viva i foulard rossi in testa, le mazze da baseball subissiate, le figurine americane, le macchine dai grandi rombi di motore, i balli di un tempo e Pesaro che per una due giorni è tornata a quell’epoca.
Questo è un mio pensiero, non guadagno niente per sostenere questi eventi, semmai spendo i miei soldi in dolciumi e vecchi dischi, e mi sono fatto scattare una foto polaroid, da molti ho sentito dire che il “Come On In” è un scimmiottamento di altri Festival, non voglio entrare in questo tipo di discorsi, so solo che non ne ho persa un’edizione, e quest’anno finalmente aveva il pubblico che meritava, poi io che in questo momento, non posso muovermi da Pesaro, sono felice che ci sia un Festival Vintage anche qui, il resto non mi interessa.
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Danilo Billi