Intervista a Claudia Giumetta, che ci parla di se stessa e della sua passione per la danza e la recitazione

-Claudia, dove sei nata?

“Sono nata a Pesaro, il 30 Agosto 1996”.

-Che tipo di studi hai fatto?

“Nel 2015 mi sono diplomata al Liceo Linguistico a Pesaro, e in seguito nel 2019 mi sono laureata in Scienze Motorie a Urbino”.

-Quali sport hai praticato?

“A 4 anni ho cominciato con la ginnastica artistica, poi sono passata alla ritmica a 8 anni, mentre d’estate facevo nuoto”. 

-Quando hai iniziato a danzare?

“A 12 anni ho iniziato a prendere lezioni di danza, che è poi diventata la mia passione e il mio lavoro. Ho cominciato con la danza moderna e contemporanea, con Lucia Bonetti e Natasha Freeston, alla scuola di danza Hangart, dove, dopo qualche anno, ho scoperto l’Hip Hop da un punto di vista coreografico”.

-In seguito?

“Sfortunatamente il corso non ha ripreso l’anno successivo, così ho deciso di cercare una scuola che proponesse corsi di Hip-Hop validi e sono arrivata all’Hip Hop Connection”.

-Con chi hai studiato?

Nella scuola ho studiato con diversi insegnanti, come Mattia Crescentini, Elisa Di Maio… grazie a loro ho iniziato a conoscere non solo la danza, ma anche la cultura Hip Hop. Mi hanno dato basi di: Hip Hop, Popping, House e Locking e ho finito per specializzarmi in Hip Hop e House”.

-Inoltre?

“Inoltre, ho continuato a studiare danza moderna con l’insegnante Alice Vegliò e ho dedicato un anno anche allo studio della danza classica con l’insegnante Bernard Shehu”. 

-Sei stata allieva e poi insegnante, grazie a chi?

“Sì, da semplice allieva nella scuola ho ricevuto una formazione come insegnante di propedeutica, danza moderna e Hip-Hop, grazie alla spinta e alla fiducia della Direzione (Laura Giorgi e Chrystelle Desaintmaurice)”. 

-Hai poi integrato la tua passione con gli studi universitari?

“Effettivamente ho avuto anche la possibilità di integrare e allineare i miei studi universitari in Scienze Motorie alla mia passione, cercando, quindi, di essere non soltanto una buona insegnante di danza, ma anche una persona competente riguardo al corpo umano, al suo funzionamento e allo sviluppo psicofisico del bambino”. 

 -Hai fatto esperienze all’estero?

“Certamente. Grazie al programma Erasmus dell’Università ho avuto l’opportunità di fare un’esperienza all’estero per 5 mesi.
Ho scelto di andare a Tolosa in Francia, dove ho inaspettatamente trovato una scuola di danze urbane, che offriva anche una formazione professionale, famosa grazie all’omonimo evento internazionale “Juste Debout”.  Lì ho potuto prendere delle lezioni con insegnanti di livello”. 

-A quanto pare hai anche trovato l’amore…

“Sì, durante il mio soggiorno nella “ville rose” (città rosa, così chiamata in Francia), ho incontrato l’amore, anche lui danzatore e già allievo dell’accademia. Questo mi ha spinto ancora di più a realizzare il sogno di andare a vivere in Francia e di attingere alla conoscenza e allo stile di altri personaggi del mondo dell’Hip Hop”.

-Quindi ti sei del tutto trasferita in Francia?

“Ho raccolto il coraggio e mi sono trasferita in un nuovo Paese, in un periodo per di più non facile per me, e ho cominciato una nuova esperienza nell’accademia, che ora si chiama “Motion Lab Studio”, mentre finivo i miei studi a distanza. Nell’accademia ho seguito i moduli di Hip-Hop, House, con nomi di alto livello, come: Fabreezy, Jimmy Yudat, Franky J, Kwame, e per il modulo di espressione scenica con un’italiana che abita in Francia da molti anni e che là ha fatto strada, Dafne Bianchi”.

 

-Hai trovato anche un lavoro?

“Sì, ho trovato un lavoro grazie al mio compagno, Mathis, in un ristorante rooftop, sopra le Galleries LaFayette di Toulouse. Insieme ad altri due compagni della formazione abbiamo creato show per la parte ristorante e la parte ‘night’, con diversi temi e, di conseguenza, travestimenti, come The Mask, Peaky Blinders, American Nightmare e altri”. 

-Hai altri interessi oltre alla danza?

“Certo! Ho un interesse per la recitazione, nato alle elementari grazie a un progetto scolastico. Avevamo messo sù uno spettacolo che, l’anno dopo, abbiamo trasformato in cortometraggio, sotto la direzione del regista Antonio Ricci, con il quale abbiamo vinto dei premi ad un festival a Caravaggio”.

-Questa esperienza cosa ha comportato? 

“Grazie a questa esperienza, mi sono interessata alla recitazione e ho frequentato una scuola amatoriale di teatro, il Teatro Accademia di Pesaro, per qualche anno. 
Dopo un certo periodo di inattività nel campo della recitazione, ho avuto l’occasione di conoscere Fabrizio Colonesi, un regista di Pesaro, il quale mi ha reso partecipe di due suoi progetti, due lungometraggi ‘Tecnologia’ e ‘Il Bosco’. Riavvicinarmi alla recitazione mi ha dato nuovi stimoli, spero di trovare in futuro dei progetti nei quali potrò unire queste due arti”.

-Dove vivi adesso?

“Attualmente mi sono trasferita in Bretagna, a Paimpont, e sto pianificando di fare delle audizioni per alcune compagnie di danza”.

A cura di Danilo Billi

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