Sinisa Mihajlovic si pronuncia su Salvini in un’intervista alla vigilia del voto in Emilia Romagna. E sui social corrono offese e minacce di morte. Vergogna!!!

BolognaÕs coach Sinisa Mihajlovic during the Italian Serie A soccer match Bologna Fc vs Hellas Verona at the Renato Dall’Ara stadium in Bologna, Italy, 19 January 2020. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

Non ha paura di esprimersi con sincerità in tema politico l’allenatore del Bologna F.C. Sinisa Mihajlovic. 

Il Mister afferma di aver incontrato recentemente Salvini e di conoscerlo dai tempi del Milan (allenato da lui nel 2015-2016), di ammirare la sua forza e la sua grinta, e lo definisce un “combattente”.
Alla domanda se è giusto modificare lo stato di cose in Emilia Romagna, Sinisa risponde che cambiare tanto per cambiare non serve. L’allenatore vive in Italia dal 1992 e da allora trova che sia peggiorata. Quindi bisogna avere idee e la forza di migliorare e aggiunge che Matteo è uno tosto, fa quello che fanno i grandi nel calcio: se promette, mantiene. Quando lo stesso Sinisa era diventato allenatore della Nazionale in Serbia voleva cambiare tutto, togliere privilegi, dare più spazio ai giovani, a chi aveva fame, a chi aveva la mentalità giusta. Ma ha trovato forti opposizioni, perché per molti era più comodo vivere le cose così come erano.

Sull’eventuale vittoria di una donna del centrodestra domenica, Sinisa dice che le donne sono più forti degli uomini. Hanno carattere, determinazione, riescono sempre, e conclude che Lucia Bergonzoni è una di queste donne. 

Ovviamente con le elezioni alla porte, domenica si entrerà in cabina elettorale per l’Emilia Romagna, queste affermazioni extra sportive non sono state prese assolutamente bene dagli antagonisti di sinistra e fin qui tutto comprensibile, ci può stare, alla fine ognuno di noi ha le sue idee politiche.

Ma la cosa che ha fatto sanguinare il cuore, a distanza neppure da un settimana quando l’allenatore del Bologna era stato protagonista, della trasmissione “Verissimo”, dove aveva a messo a nudo tutta la sofferenza patita in questi mesi di malattia che avevano fatto emozionare l’Italia intera calcistica e non, ecco arrivare le reazioni che non ti aspetti, precise minacce di morte ed insulti verso il nostro Mister, da antagonisti di sinistra con i quali gli si augura di morire entro domenica, e lo si attacca per la sua malattia con le peggiori frasi, ingiurie e metafore.

Fermo restando che rimarrò sempre schierato verso la libertà di opinione, che è un articolo ben sancito dalla costituzione italiana della nostra Repubblica, non capisco proprio come si possa strumentalizzare la malattia e il dolore di un uomo, diventato un simbolo per molti ammalati di leucemia, che in lui hanno trovato un’ulteriore fonte di ispirazione per continuare a lottare e combattere la loro battaglia, come invece hanno fatto persone reali e non fake, cavalcando l’onda sempre più marcia dei social network che sempre di più stanno mettendo in luce la becerità e l’ignoranza di certi individui.

Ma non era poco tempo fa che proprio Bologna la “Rossa” aveva deliberato in giunta affinchè Sinisa Mihajlovic diventasse a tutti gli effetti cittadino onorario di Bologna?

E ora molti sono i primi a puntare il dito verso l’allenatore serbo, solo perché ha espresso idee politiche diverse dalle loro. 

La cosa più brutta, sta nel pensare di augurare la morte come hanno fatto alcuni haters, su una pagina Facebook “Il calcio ai tempi di Whatsapp”, che al momento sembra essere stata sospesa e chiusa al pubblico. Gli insulti e le minacce sono state talmente pesanti da indurre l’Associazione calcio del Bologna a richiedere l’intervento della polizia postale e delle vie legali al fine di individuare le persone responsabili. Ancora insulti e minacce anche su Twitter e Instagram

Ecco uno dei commenti simbolo di questo schifo mediatico:

Detto questo non sono qui a schierarmi a scrivere contro la destra o la sinistra, sarebbe troppo bello e facile cadere in questo tranello, forse anche creato ad arte per scaldare gli animi di una campagna elettorale già surriscaldata, sicuramente se devo muovere una critica al tecnico del Bologna, muovo quella che in primis, in vista anche dell’importante derby di sabato a Ferrara, forse avrebbe fatto meglio ad astenersi nello schierarsi politicamente, dall’altra però mi fanno molto più schifo quelle persone che cavalcano l’odio, augurando il male.

Queste bestie sicuramente non sanno cosa sia la malattia, e la sofferenza di una famiglia che sostiene un malato. A mia volta a queste persone auguro che quello che hanno scritto lo vivano loro in prima persona. L’odio fomenta l’odio, sono d’accordo, ma in un Italia anche le persone oneste vengono indagate per aver rubato una caramella e spero che le autorità preposte fermino e indaghino questi becere persone, perché se le ingiurie sono state depenalizzate, la minaccia e l’augurio di morte ancora è penale.

Non scrivo questo perché, come tutti sanno, ho un passato in curva Andrea Costa e perché sono uno sfegatato tifoso del Bologna, ma solo perché conosco il valore della vita umana e della sofferenza, e penso che certi gesti debbano essere fortemente condannati da noi della carta stampata. Ribadisco ancora e per la mia chiosa finale, qui non c’è in ballo il colore politico ma la difesa alla vita.

RIBADISCO VERGOGNATEVI!!!

Danilo Billi

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