-Dottoressa Lani come procede davanti a un classico caso di cervicale?
“Come sempre sottopongo il paziente ad un prima valutazione, successivamente stilo un protocollo di lavoro, costituito prevalentemente da allungamenti muscolari, perché quasi sempre la cervicale è la causa di un irrigidimento della muscolatura, senza considerare gran parte dei problemi come già spiegato nel primo numero della nostra rubrica, che dipende da una disfunzione del muscolo diaframma che rimane bloccato e richiede aiuto ai muscoli inspiratori accessori, ovvero i muscoli del collo, i quali, inevitabilmente, si sovraccaricano, essendo costretti a fare un doppio lavoro”.
-Quali sono le possibili cause oltre ad un diaframma bloccato?
“Dipende, solitamente basta anche una corrente d’aria per creare forti contratture, tante ore al computer dove affatichiamo e incassiamo il collo nelle spalle, o, in particolare, anche l’inclinazione che teniamo per guardare a lungo il cellulare che è riposto in mano, con la netta inclinazione per molto tempo del collo. “.
-Dunque quali sono le procedure standard che adotta per fare stare meglio il malcapitato?
“Dopo la valutazione, mi consulto con eventuali fisioterapisti e osteopati per una valutazione esatta della condizione del diaframma, e traccio, anche con il loro ausilio, quello che poi come rieducatrice posturale andrò a fare io personalmente in palestra, ma quasi sempre inizierò a fare lavorare il paziente in sofferenza agendo sulla respirazione e cercando, così, in primo luogo di sbloccare il diaframma, anche con l’ausilio di determinati allungamenti che faccio fare al paziente”.
-Dottoressa Lani potremmo dare dei consigli pratici da utilizzare anche in casa al manifestarsi in modo acuto del dolore?
“Assolutamente ci vuole il caldo e possibilmente l’allungamento. Il caldo è necessario per aiutare a rilassare la muscolatura contratta, un consiglio pratico è quello di riscaldare in una padella del sale grosso da cucina, poi di chiuderlo in un panno e di applicarlo sulla parte interessata, almeno per tre volte al giorno, tipo la mattina, il pomeriggio e ovviamente la sera. Perché il sale assorbe tantissimo e il suo non è un caldo umido ma secco, che allo stesso tempo riscalda e ha l’effetto di rilassare la muscolatura. Un’altra soluzione, che io personalmente ho sperimentato spesso, è quella di dotarsi di un cuscino di semini di ciliegio, fare scaldare anche quello e applicarlo sulla parte, come del resto si può fare con un termoforo. Bastano tranquillamente 15 minuti ad applicazione, poi magari durante la giornata sarebbe buona cosa tenere tutto coperto con un foulard o con una sciarpa, anche se si sta in casa o, comunque, cercare di evitare le correnti d’aria, in particolare quando si esce, o semplicemente si apre la porta di casa per prendere la posta nella buca delle lettere o si esce in balcone a stendere gli indumenti”.
-Per chi sta invece molto al computer e alla guida, c’è qualche esercizio per prevenire malesseri?
“Certo, secondo il mio punto di vista c’è sempre qualcosa che possiamo fare di salutare per cercare di tenere il nostro corpo in armonia, ad esempio per chi fa un lavoro sedentario al computer, sarebbe bello, ma so che dopo un po’ è anche difficile, cercare di tenere il più possibile una postura corretta, perché poi tutto parte da lì, comunque sarebbe bene alzarsi ogni tanto e soprattutto scrollare un po’ le spalle, e fare degli esercizi per allentare la muscolatura del trapezio. Per la guida, visto che magari ci sono poche possibilità di alzarsi o altro, consiglio un semplice esercizio, ovvero quello di inclinare e appiattire la curva cervicale, portando il mento vicino al collo, tutti questi pochi esercizi possono permettere di vivere un pochino meglio”.
-Dottoressa, quando il dolore va in acuto possiamo fare qualcosa nelle prime ore o è meglio di no?
“Quando il dolore è in acuto sarebbe meglio non fare nulla e stare, se c’è la possibilità, a riposo, alle volte intervenire nelle 24 ore è più dannoso, si potrebbe ovviare prendere un mio rilassante o un anti infiammatorio, sapendo che, però, questi fans vanno a coprire i sintomi e, dunque, non si sa mai poi quale sia la vera soglia del dolore che, ovviamente, varia da persona a persona. L’unica cosa assolutamente da non fare è di considerare il fenomeno come una botta e dunque applicarci la borsa del ghiaccio”.
-Un concetto importante che lei tratta spesso anche sulla sua pagina facebook ONE to ONE-Personal Training Zone, è la presa di coscienza che magari con il lavoro fisico e con l’attenzione verso il nostro corpo possiamo certamente spendere molti meno soldi in farmacia e prevenire tanti problemi, vero?
“Se mi passate una battuta, posso affermare che l’esercizio fisico è l’antidepressivo in assoluto meno usato, ma allo stesso tempo più funzionale e più buon mercato. Soprattutto parte tutto da noi”.