Nell’epoca moderna dei social network, in particolare modo di Facebook che ancora la fa da padrone per quanto riguarda un’ampia fascia di età di utenza dai 25 in su e di Instagram per i più giovani, l’uscita mediatica via web delle tre maglie nuove del Bologna calcio, mostrate solo nella parte frontale, dal momento che il retro da quest’anno sarà personalizzato fra numeri di gioco e nome del giocatore, tutti con lo stesso font che deciderà la Lega calcio, ha suscitato nei singoli tifosi del nostro amato Bologna Football Club un impeto di rabbia verso la casa madre che da anni le produce, ovvero la Macron, che trovò le sue fortune proprio partendo dai negozi di Bologna, dove si vendeva anche la ricercata attrezzatura per il Baseball, quasi introvabile in tutto il centro Italia. Poi via via il marchio si è esteso tantissimo nel calcio, vestendo grandi club sia italiani, come ad esempio la Lazio, che esteri, fino ad espandersi con buon profitto anche nel mondo del Basket italiano, che ha conquistato a mani basse, conquistando la fiducia di oltre la metà delle squadre attualmente partecipanti alla serie A1.
Ma torniamo alle maglie del Bologna che vedete pubblicate, se per la prima volta i pareri sono stati quasi benevoli, ricordiamo anche quest’anno fino ad ora manca il main sponsor sulla maglia dopo che la Liu Jo, purtroppo per via delle tante casse integrazioni a cui ha dovuto sottoporre molti dei suoi dipendenti in seguito alla pandemia di Covid-19, ha preferito non rinnovare sia nella pallavolo femminile modenese di A1 che, soprattutto, nel team di Saputo, la sponsorizzazione. Un vero peccato perché tra l’altro Liu Jo è un noto marchio di abbigliamento, che aveva anche alzato l’asticella della bellezza stessa della maglia con il suo logo ben curato e molto apprezzato in tutto in nostro stivale, facendo sicuramente lievitare il numero delle vendite delle maglie stesse, anche a tifosi non del Bologna ma appassionati di calcio. A mandare su tutte le furie il popolo degli internauti bolognesi e non è stata, come si diceva, la seconda maglia bianca, che presenta oltre una banda rosso blu molto risicata in confronto di quella della scorsa stagione, il logo bianco del Bfc in rilievo, bianco su bianco, e quindi, praticamente, lo fa completamente sparire dalla maglia. Quasi la maggior parte dei commenti sono proprio rivolti a questa grossa mancanza, in molti hanno pensato che il logo, potesse essere messo in trasparenza magari usando il blu e non il bianco.
Altri tifosi, molti adirati, hanno puntato il dito anche sulla terza maglia (quella nera) del Bologna, mettendo sotto accusa la Macron stessa per non aver assolutamente brillato in quanto a fantasia stilistica nel disegnare le maglie.
In passato, se era tanto piaciuta quella con il sovraimpressione l’effige del Nettuno, o quelle verdi celebrative, queste tre nuove maglie sono state invece sommerse di critiche pesanti, bocciando assolutamente lo stile minimale con cui sono stati cancellate le caratteristiche di appartenenza al club e alla città, a cui i felsinei sono molto legati. Considerando anche i tempi che corrono e le cifre non da poco che il tifoso è chiamato a sborsare per acquistare una maglia originale, penso che se la Macron non penserà di rivedere il suo operato, facendo un bagno di umiltà, ascoltando i tifosi e magari cercando di limitare i danni, soprattutto gli store del Bologna venderanno sicuramente di più altri oggetti, anche perché in tanti, pur di schernire le seconda maglia e chi l’ha disegnata, hanno suggerito di andare tutti quanti in Montagnola, comprare a 5 euro un maglia bianca e disegnare con un pennarello blu il logo della nostra amata squadra del cuore.
Danilo Billi