
-Mister, un commento su questo avvio di stagione così importante per voi?
“A parte le vittorie, sono contento perché le ragazze si stanno impegnando tanto e soprattutto perché la nostra squadra per lo più è composta da moltissime giovani che devono ancora crescere, ma che si stanno applicando tanto in allenamento e in partita, dunque più che le vittorie che in questo avvio ci hanno sorriso, mi tengo stretta la loro progressione motoria e psico fisica, giusto per fare un esempio, e il grande gruppo che si è formato che ci permette di lavorare con entusiasmo”.
-Pensa che il calcio femminile stia trovando la sua giusta collocazione in Italia?
“In giro molti colleghi sono molti più ottimisti di me, la riflessione va al fatto che ancora c’è tanto da fare, perché in Italia si possa avere un calcio di qualità anche a livello femminile, esclusa la serie A che si sta ritagliando il suo spicchio di seguaci, c’è ancora tanto da lavorare”.

-Questa affiliazione con il Bologna come l’avete vissuta?
“Molto bene, anche perché quasi tutte le ragazze sono tifosissime dei ragazzi, dunque per loro ora andare in campo e rappresentare a tutti gli effetti la città e la maglia del Bologna è un motivo di grandissimo orgoglio, e dunque lottano sempre fino alla fine, anche oltre il novantesimo. Poi, questa buona partenza e l’attenzione riscontrata in città e in rete hanno fatto solo bene a tutto l’ambiente”.
-Un parola in particolare su una illustre giocatrice come la Magnusson?
“Lei per noi è un valore aggiunto, già a 17 anni era nel giro della sua Nazionale e si vede che è una giocatrice fuori categoria. In questo inizio ci ha dato molto, traducendo tecnica e tanti goal, mi auguro che continui così e che sia sempre un grande esempio anche per le altre sue compagne più giovani che in lei vedono un modello a cui ispirarsi”.
A cura di Danilo Billi
Credito fotografico: Schicchi