Parliamo del calcio femminile griffato Bologna Football club e lo facciamo con Giulia Arcamone

-Ciao Giulia che ruolo giochi?

“Gioco a centrocampo, sono versatile nel senso che posso giocare sia sinistra che a destra, questo dipende dal mister. Sicuramente non in fascia, piuttosto se mi dovessi definire meglio, sono un centrocampista d’interdizione, motivo per cui prendo un po’ troppi cartellini gialli. Inoltre, vista anche la mia altezza, mi sono anche specializzata nei colpi di testa, infatti, il goal che ho segnato quest’anno l’ho fatto proprio cosi”.

-Come è nata la tua passione per il calcio?

“Ho iniziato ad averla fin da piccola, dopo aver provato gli altri sport, avevo 6 anni e abitavo ad Ischia, visto che io sono nata lì, purtroppo ho potuto giocare in squadre miste fino all’età di 15-16 anni. Poi, purtroppo, la squadra femminile non c’era e allora ho fatto un anno di calcio a 5, poi per fortuna mi sono trasferita a Bologna per fare l’università nella facoltà di veterinaria e ho trovato spazio qui a Bologna”.

-Quanto è stato importante il fatto che quest’anno vi siete ufficialmente affiliate al Bologna Football Club?

“Tantissimo, anche perché le mie compagne sono tutte tifosissime, inoltre per noi è un onore indescrivibile fare parte di una società seria e di alto livello con il Bologna”.

-Ti aspettavi un inizio con 3 vittorie in campionato e 2 in coppa e di conseguenza anche l’aumento dell’attenzione mediatica?

“Francamente non mi aspettavo un inizio cosi spumeggiante, anche perché per via dell’affiliazione al Bologna eravamo partite un pochino in ritardo e, dunque, non pensavo arrivassero cosi in fretta i risultati; ma c’è da dire che da tanto tempo che sono qui, finalmente per due anni consecutivi abbiamo lo stesso allenatore, ovvero mister Galasso, che è veramente di un’altra categoria, e siamo ripartite dal solito gruppo giovane dello scorso anno. Poi la società ha fatto solo qualche innesto mirato e così abbiamo iniziato, secondo me, a raccogliere una serie di buoni risultati, peccato per il Covid 19 che, per ora, ci ha fermate fino a dicembre. Per l’attenzione mediatica penso che dopo i mondiali con la nostra nazionale, che è stata molto seguita e, di conseguenza, anche molti spettatori poi hanno iniziato ad appassionarsi in questi ultimi tempi alla serie A femminile che ora viene trasmessa anche da Sky, penso sia normale che finalmente la gente abbia iniziato a dare attenzione anche al calcio femminile”.

-Che differenza pensi che ci sia fra il calcio maschile e quello femminile?

“Penso che sostanzialmente siano due sport differenti, da una parte il calcio maschile si è evoluto su: corsa, dinamismo e altro, a discapito di quel romanticismo che era rappresentato dai vecchi numeri 10, come poteva essere per esempio Baggio, e si è molto uniformizzato. Quello femminile è cresciuto sempre più di livello, fin dalla creazione per le bambine delle famose scuole calcio, e si iniziano a vedere su tutti i campi i frutti, ad esempio, io personalmente prima non guardavo mai una partita di serie A. Ora, invece, anche domenica ho seguito con gusto Milan vs Roma, e ne ho potuto apprezzare i gesti tecnici e balistici, poi è normale per via proprio della composizione anatomica non si può pensare che si sia uguali. Posso solo aggiungere che il calcio femminile per anni è stato un sport di nicchia, con i soliti pregiudizi della gente sulle donne che giocavano a calcio, e siamo state relegate in campi brutti e senza strutture adeguate e staff che ci supportassero. Ora, negli ultimi anni, anche grazie per l’appunto al blasone di molti grandi club che hanno investito sul femminile, il trend finalmente è cambiato e, dunque, per noi ragazze è un sogno, da noi si respira ancora quella felicità e voglia di fare sacrifici per giocare a pallone che, forse, nel calcio maschile da tempo è tramontata”.

-Avere in squadra una compagna illustre che risponde al nome di Alice Magnusson, che oltre ad essere una gran giocatrice è anche la fidanzata di Svamberg, centrocampista della prima squadra maschile, che effetto vi fa?

“Noi siamo contentissime di lei, è una giocatrice fortissima prima di tutto e ci ha aiutato tantissimo, inoltre è una ragazza fantastica sotto ogni aspetto, un valore aggiunto per la squadra e per lo spogliatoio, e poi diciamo che anche lei ha contribuito ad alzare l’attenzione su di noi, e noi ovviamente ne siamo contente, perché ripeto per me e per le mie compagne è un onore vestire questa maglia”.

-In questo periodo in cui siete ferme con il campionato per via del Covid vi continuate ad allenare?

“Per adesso sì, facciamo 4 allenamenti alla settimana, ci manca giusto la partita, e magari, fino a che si potrà, giocheremo fra di noi per tenerci pronte, sperando che a dicembre ci diano nuovamente il via libera per poter rincominciare con il campionato”.

A cura di Danilo Billi

Credito fotografico: Schicchi

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