
Continua la carrellata per “Cronache Bolognesi” delle protagoniste del campionato di Calcio Femminile del Bologna Football Club 1909, campionato che, però, non riprenderà più come previsto in dicembre, ma nella metà di Gennaio del 2021.
Oggi facciamo la conoscenza del portiere e capitano Enrica Bassi, detto il Boss…
-Ciao Enrica, prima di tutto grazie di essere ai nostri microfoni. Quando hai iniziato a giocare a calcio femminile?
“Io ho iniziato quando avevo 6 anni e fino a 15 anni ho giocato con i maschi, poi ho fatto parte della rappresentativa femminile under del mio paese, dopo di che, pur di inseguire i miei sogni di diventare una calciatrice, ho fatto 4 anni a Modena, 1 a Reggio e 3 a Imola, per poi approdare da 5 anni qui a Bologna. Da 2 anni sono diventata il capitano e soprattutto da quest’anno siamo ufficialmente affiliate al Bologna Football Club”.

-In Campionato e in Coppa siete partite molto bene, ma possiamo dire che negli ultimi due anni avete rifondano il gruppo, vero?
“Sì, dallo scorso anno abbiamo sposato la linea verde, e dunque a parte tre o quattro veterane, tra le quali mi annovero anche io, la squadra è stata presa quasi tutta dalla primavera, e da due anni consecutivi viene allenata dal grande mister Galasso, che ci ha regalato continuità e un buon rigore e metodo di allenamento. Io, nel corso della mia carriera, ho avuto diversi allenatori, ma posso affermare che l’attuale mister è davvero molto competente; c’è da ricordare anche che sta gestendo una rosa di 26-27 ragazze, che non è poco, e nonostante questo periodo in cui non possiamo giocare partite ufficiali per via del Covid 19, abbiamo tenuto sempre fede agli allenamenti normali, e spesso la domenica facciamo delle partite di allenamento 11 contro 11 fra di noi. Oppure può capitare di fare dei piccoli tornei di 4 squadre divise per 7 giocatrici, insomma cerchiamo sempre di trovarci pronte alla famosa data di ripartenza, ma soprattutto abbiamo modo di crescere molto a livello personale e di gruppo”.

-Il calcio per te è?
“Il motore di tutto, fin da piccola ero fanatica, anche in casa mio padre aveva giocato, ma io ero proprio in fissa, diciamo che il mio sogno e quello di quelle poche tifose doc come me che abbiamo in squadra è stato quando finalmente, dopo tanti anni in cui l’ipotesi di affiliarsi al Bologna Football Club era svanita, alla fine di questa estate c’è stato il tanto agognato e prestigioso passaggio”.
-Come mai hai scelto il ruolo di portiere? E che tipo di giocatore sei?
“Non c’è un vero motivo per il quale ho scelto questo ruolo, forse mi sono ispirata a Oliver Kahn, ex portiere della Germania, che tra l’altro compie gli anni il mio stesso giorno. Per quanto riguarda il gioco sono un tipo di portiere moderno, che gioca tanto anche con i piedi, e tutto questo si sposa con il gioco di mister Galasso”.
-Com’è invece fare il capitano?
“Ho molto piacere che con le più giovani ci sia un bel rapporto e che mi rispettino, in campo di mio con la difesa e con le compagne non solo sui calci piazzati, mi faccio sentire molto durante l’arco della partita. Inoltre, da quando ho questa fascia e in particolare da quest’anno, dopo l’affiliazione, cerco sempre di seguire l’esempio che ci chiede il nostro dirigente Corazza, ovvero quello di essere sempre persone distinte, e non perdere mai le staffe. Inoltre quest’anno sto mettendo in atto la tattica che mi ha suggerito il nuovo allenatore dei portieri De Lucca di chiamare l’arbitro sempre per cognome e cercare di essere con lui il più conciliante possibile; allo stesso tempo cerco sempre di spronare le mie compagne in campo, specie se per caso qualcuna salta degli allenamenti come è successo. Insomma cerco di tenere la temperatura dello spogliatoio”.

-I mondiali e successivamente i top club che sono approdati in questo anno in serie A, e il vostro passaggio ufficiale al Bologna hanno catalizzato molta attenzione anche fra le più piccole atlete vero?
“Assolutamente sì, l’attenzione sul calcio femminile, in particolare anche in città, è cresciuta, e soprattutto si sta dando una chance importante anche alle ragazze più piccole che vogliono giocare a calcio. Per esempio nella nostra scuola calcio, oltre noi che facciamo parte della prima squadra, c’è l’under 17 allenata dalla Tavalazzi, l’under 15 da Urbinati e persino l’under 12 da Foschini, inoltre chiunque volesse delle informazioni più dettagliate si può rivolgere via mail a sgiovanile@bologna.it
-Nonostante questo buon avvio di campionato, quali sono i vostri punti di forza e quelli invece che secondo te la squadra deve ancora migliorare?
“In Coppa Italia per esempio ho visto giocare la squadra dalla tribuna e mi ha piaciuta tantissimo, perché ho notato un gruppo che giocava davvero a calcio, poi magari, secondo me, dobbiamo crescere sotto il profilo della personalità, per esempio nel derby di Riccione che poi abbiamo vinto, abbiamo subito molto la loro aggressività, alle volte dovremmo avere più spirito di reazione, quando magari ci fanno qualche fallo, e ci pressano in maniera aggressiva non dobbiamo andare in confusione e giocare sempre a testa alta, dobbiamo tenere sempre alta l’intensità. Su questo devo dire che sia io che il mister ci stiamo lavorando molto, secondo me è un punto sul quale dobbiamo migliorare assolutamente è la mentalità”.

-Nella vita fuori dal campo di calcio cosa fai?
“Mi sono laureata in scienze motorie e lavoro presso un centro, dove insegno posturale, pilates, ecc… Poi nel tempo che mi rimane alleno da 5 anni un gruppo di piccoli calciatori di 7 anni del settore giovanile del Bologna, e spero di riuscire nel mio intento di trasmettere la mia passione anche ai miei bimbi”.
credito fotografico: Bologna Football Club
A cura di Danilo Billi