
Premetto che chi scrive lo fa con il cuore rossoblu, quasi più da tifoso di quei gradoni della Curva Andrea Costa che mancano come l’aria ormai da tanto tempo, e non vorrebbe essere tacciato come un mai goduto, o il classico umarell da bar che va a ficcar il naso in ogni dove pur di poter cacciare il suo punto di vista e salire in cattedra.
Ma veniamo al motivo che mi ha portato a scrivere questo “pezzullo”, sulla questione finestra del calcio mercato di riparazione che si è chiusa da pochissime ore e che non ha portato nessuna novità “importante”, se si esclude l’arrivo sotto il cielo delle due torri del gigante Soumaro, che ha esordito fra luci e ombre domenica sabato scorso contro il Milan, una partita a intermittenza per lui, macchiata dal quel rigore ingenuo per doppio fallo di mano che forse si poteva risparmiare, ma il difensore certamente non può essere la pedina chiave di questo mercato, ma può diventare con il passare del tempo un uomo decisivo per far crescere la difesa, semmai tornerà utile per il discorso delle rotazioni, considerando poi che un buon difensore come Bani l’avevamo già in casa, e non era poi cosi scarso, in particolare quando si presentava ad incornare nella porta avversaria a suo di colpi di testa i palloni che arrivavano dai calci d’angolo. Come non è stato e non sarà ricordata negli annali dei felsinei la telenovela dello scambio fra un altro difensore, Calabresi, approdato “sano” al Cagliari per lo scambio con un Faragò, che subito ha avuto bisogno dell’ausilio dell’infermeria del Bologna Football Club, visto che alla fine è arrivato in Emilia condizionato da diversi problemi fisici e colpo dell’ultimo minuto invece quello dell’arrivo Valentin Antov, il difensore bulgaro arriva dal Cska Sofia in prestito oneroso a 500 mila euro più obbligo di riscatto a 2.5 milioni, questo prospetto è davvero un “ottima presa” per la nostra difesa, vedremo se il bulgaro sarà all’altezza delle aspettative.
Quello che fa sorridere è stata la caccia alla punta, chiesta a gran voce da mister Sinisa Mihajlovic, avvallata da Walter Sabatini, e da chiunque quest’anno abbia visto giocare almeno più di una volta la nostra squadra. Se ne sono accorti pesino quegli “spocchiosi” commentatori di Sky e Dazn, che non “brillano” ne per competenza calcistica (Matteo Marani a parte) ne per essere estimatori del BFC, che sarebbe servita una punta, anche perché la squadra con Barrow proprio sarà anche bella sulla carta ma non balla, inoltre con tutto il rispetto sembra stanco e anche lui davanti ha le polveri bagnate, come l’Orso che più delle volte fa fatica a uscire dal letargo in cui è entrato nel periodo del Covid, mentre l’unico che fino ad ora ha combinato qualcosa là davanti è Roberto Soriano che, comunque, sarebbe un centrocampista, dunque possiamo affermare a tutti gli effetti che le nostre punte sono assai “spuntate”.
In questo mercato di riparazione, però, i nostri lungimiranti dirigenti, con la complicità delle note penne bolognesi, ci hanno illuso con ogni tipo di nome possibile, trattative che nascevano come funghi, peccato che poi ad uno ad uno, dovevano essere buttati perché non buoni, mi ricordo che un giorno sono arrivato a contare che il Bologna Football Club fosse contemporaneamente lanciato su 5 piste da sci per poi, arrivare alla svolta clamorosa di affermare a poche ore dalla fine delle trattative che in caso non fosse arrivato nessuno, che potevamo comunque rimanere tranquilli, perché la punta centrale l’avevamo già in casa e si chiamava Musa Barrow.
Orrore ed errore da matita rossa! Barrow, che quest’anno è l’ombra di se stesso, non è tagliato assolutamente per fare la punta centrale, quello non è assolutamente il suo ruolo. Lo abbiamo visto anche contro il Milan perdersi e nascondersi fra le maglie rossonere, abbassarsi sempre a dialogare con il centro campo, come a ribadire che lì davanti lui se parte spalle alla porta il più delle volte possiamo giocarci un euro che perde il pallone o sbaglia l’appoggio, Barrow già è giù di tono, e in più non possiamo sperare di riaverlo al top se lo facciamo giocare in un ruolo non suo.
Alle volte bisogna puntare i piedi e parlare chiaramente, Il Bologna quest’anno fino ad ora con le squadre che lo precedono in classifica ha confezionato solo un 1 punto con il pareggio trovato in extremis contro la Dea, le altre le ha perse tutte, mi ricordo che in estate in molti gruppi sui social network c’era già chi fantasticava la fine della pandemia e il Bologna in Europa, come no! La crescita ponderale nel quinquennio di Saputo purtroppo non c’è stata, come per esempio è capitato proprio ai Bergamaschi, va però sottolineato con l’evidenziatore che il club finanziariamente (cosa più importante di tutto questo che ho scritto fino ad ora) ha trovato, dopo anni in mano a porci di Presidenti, il suo equilibrio economico e la solidità, e presto avrà anche il suo stadio di proprietà, a differenza di altre realtà anche vicine a Bologna, come i cesenati, i modenesi e soprattutto gli spallini che hanno subito un tracollo economico e finanziario, senza parlare di altre club di serie A che hanno tutti i conti in rosso e il futuro incerto sulle sue sorti come la blasonata Inter.
Certo in molti potranno dire che in caso di retrocessione non se ne faranno nulla di un mega stadio super futuristico. Mi sento subito di rispondere prima di togliere il disturbo che secondo me questa squadra non retrocederà, ma sicuramente dovrà mettersi in mente di lottare tutte le partite da qui fino alla fine come se fossero tutte piccole finali di Champions, a partire dalla trasferta di Parma e dalla gara dopo con il Benevento, perché se con la Juventus e il Milan abbiamo giocato bene ma non abbiamo raccolto nessun punto, bisogna tornare alla modalità Bologna vs Verona, dove abbiamo visto una squadra cinica, tatticamente perfetta e soprattutto vincente.
E che rabbia a pensare che Destro ora sta facendo quell’attaccante che a Bologna avevamo sempre sognato di avere….
Danilo Billi