
-Ciao Martina, a che età e dove hai iniziato a giocare a calcio?
“Ho iniziato nel mio paese fra i 5-6 anni assieme ai maschi, io ero l’unica ragazza in campo poi, dai 12 anni fino ai 18, ho giocato sempre, ma a calcio a 5 in una squadra in provincia di Benevento. In seguito, mi sono trasferita per studi a Bologna, il primo anno ho praticato altri sport inerenti alla mia facoltà università, poi sono tornata a giocare a calcetto, vincendo anche il campionato provinciale . Grazie a delle conoscenze in comune sono poi entrata in contatto con l’allora allenatrice del Bologna, Daniela Tavalazzi, e ad oggi questo è il terzo anno che gioco per il Bologna Femminile . Questo, ovviamente, è il primo anno con il Bologna Calcio Femminile di patron Saputo”.
-Dopo tanti anni passati a giocare a calcio a 5 hai incontrato difficoltà ad adattarti a quello a 11?
“Sì, soprattutto all’inizio, il campo e gli spazi erano ovviamente tutti diversi e anche il tipo di gioco, La velocità e l’altezza, però, mi hanno aiutato, essendo sempre state un mio punto di forza in entrambi gli sport. Poi mi adatto sempre a quello che mi richiede il mister Galasso, che è molto competente e che, in questi ultimi due anni in cui l’ho avuto come allenatore, mi ha fatto crescere molto, in particolare tecnicamente”.
-Quali sono state le tue personali emozioni quest’anno quando siete passate ufficialmente sotto il Bologna Football Club 1909?
“Personalmente sono stata molto contenta e, anche se non sono di Bologna, sono molto orgogliosa di vestire questa maglia blasonata; posso dire che finalmente quando abbiamo appreso che era tutto vero, abbiamo festeggiato questa grande notizie, mettendoci anche in testa che in ogni gara che disputiamo dobbiamo dare il massimo, perché rappresentiamo ora in modo ufficiale l’intera città ed il suo movimento calcistico femminile, con la speranza, e me lo auguro di cuore, di vedere presto questa società, e molte prospettive che attualmente fanno parte della rosa proiettate anche in categorie più alte, perché se lo meritano davvero! Spero che anche presto i nostri dirigenti trovino il modo di cercare di fare vedere sul web in streaming le nostre gare, anche perché in questo momento di Covid-19, con lo stadio chiuso al pubblico, dispiace che le ragazze che giocano non abbiamo la giusta platea di pubblico”.

-Ti aspettavi alla ripresa, dopo circa due mesi di stop del campionato, che la squadra giocasse a questo livello?
“Francamente no, ci speravo però, perché ci siamo sempre allenate con costanza, e per questo ringrazio la nuova dirigenza tutta, che si è sempre prodigata per metterci nelle migliori condizioni, tanto che la domenica facevamo anche la partitella fra di noi. In questa maniera Mister Galasso ha sempre tenuto alta l’attenzione, in modo che quando il tutto è ripartito ci siamo fatte trovare pronte, inoltre stiamo sviluppando in campo quello che proviamo in allenamento, ovvero, girare la palla per cercare l’imbucata fra le linee avversarie”.
-A proposito di tenere alta la concentrazione, domenica andrete a giocare sul campo della Ducato Spoleto che, attualmente, è il fanalino di coda del campionato, prima di un ciclo di partite davvero terribile, che ne pensi?
“Il mio pensiero al riguardo è quello di non abbassare mai la guardia, a partire da domenica, per il resto noi siamo abbastanza scaramantiche e dunque non parliamo di questo o quella vittoria, giusto qualche parola dopo la partita, poi da lunedì sera si pensa subito alla prossima settimana, e anche domenica chi scenderà in campo lo farà con la massima concentrazione, anche perché sappiamo che ci aspettano nell’ordine: Jesina, Pistoiese, Arezzo e la Torres, e solo dopo questo mini ciclo “terribile” di partite potremmo iniziare a tirare veramente le fila sulle possibili sorti del nostro cammino in questo campionato”.
-Tu cosa ti aspetti da questo mini ciclo?
“Onestamente di giocare il più possibile, visto che faccio un gran tifo in panchina ma, attualmente, non faccio parte delle titolari e, visto che arriveranno tante partite importanti, devo fare di più per farmi trovare al meglio se il mister mi chiamasse in causa, visto che fino ad ora non ho avuto tanto spazio, anche perché davanti ho una discreta concorrenza; dunque devo stare sempre lì con la testa ed essere sempre pronta”.
-Ci puoi parlare del tuo ruolo?
“Ho giocato sempre in attacco, prima ero nel ruolo di esterno destro, ora gioco più a sinistra, così che posso sfruttare il disconosco del piede invertito, controllando la palla di sinistro e andando a calciare di destro. Mi sono trovata molto bene in questo ruolo e penso di poter crescere ancora anche a 24 anni”.

-E’ vero che c’è un gran bel gruppo sia fuori che dentro non solo da quest’anno?
“Nulla di più vero, il gruppo è davvero fantastico e si respira anche tanta allegria fuori dal campo”.
-Visto che avevi l’ansia per questa nostra intervista, che tipo sei nella vita, fuori dal terreno di gioco?
“Dai sei stato bravo a farmi passare l’ansia, nella vita mi sono laureata alla magistrale di Scienze e Tecniche dell’attività sportiva, ora sto allenando un gruppo di giovani calciatori, e rimanere a Bologna nell’ambito dei personal trainer o dei preparatori atletici (ruberò il posto al nostro ahahah) è sicuramente uno dei punti che mi sono prefissata appena il Covid-19 allenterà la presa che sta tenendo chiuse tante palestre. A Bologna, inoltre, mi trovo tanto bene, è una città stupenda. Per il resto sono una persona non troppo social, anche se ho sia Facebook che Instagram, e mi reputo molto semplice, tranquilla, riservata, e sempre solare”.
A cura di Danilo Billi