
-Ciao Alberto come mai un tifoso del Bologna in quel di Roma?
“La mia passione nasce qualche anno fa assieme alla famiglia Burchi. Sono amico d’infanzia di Riccardo Austini che conoscerai, e nel 2014 conobbi anche suo nonno, Corrado, e tutti i suoi cugini e zii. Una famiglia stupenda, affiatata: ho visto sin da subito quest’incredibile passione per il Bologna e devo dire che mi hanno contagiato dopo non poco tempo”.
-Quanto è dura tifare Bologna a Firenze? Hai mai avuto problemi?
“Sinceramente no. Non ho mai nascosto ai miei amici di simpatizzare e tifare una squadra completamente diversa da quelle presenti nel territorio romano. Anzi, nel mio portafoglio porto la tessera del Bologna Club. A volte viene confusa con l’abbonamento Atac della Metro di Roma. Questa cosa è parecchio divertente, anche perché spesso la tiro fuori per sbaglio per pagare al supermercato o al ristorante”.
-Quante volte riuscivi a venire a Bologna e seguire la partita, ovviamente prima del Covid ?
“A Bologna sono stato diverse volte prima di tutta questa situazione del c…o! Ogni tanto sono salito, non sempre. Aspettavo sempre il momento di un bel Roma-Bologna o Lazio-Bologna per andare nel settore ospiti. Diciamo che quasi tutte le partite del Bologna me le sono viste assieme a Corrado, Riccardo e Piergiorgio Burchi, uno spasso! La mancanza di Corrado si fa sentire e non poco, ma siamo uniti!”
– Come ti tieni aggiornato sulle vicende della squadra?
“Come dicevo prima, tempo fa assieme a Riccardo conobbi anche i suoi cugini, Emiliano e Fabiano. Siamo tutti molto amici, abbiamo un gruppo personale nel quale condividiamo cazzate e notizie sul BFC. Le commentiamo spesso, soprattutto in periodo di calciomercato. Siamo molto attenti a ciò che gira attorno a Bologna. Purtroppo in quest’ultimo periodo abbiamo tirato qualche accidenti di troppo”.

-Ti aspettavi qualcosa di più da questo girone di andata del campionato e da questo mercato di gennaio?
“Decisamente sì, e rispondo ad entrambe le domande. Penso che il Bologna sia una buona squadra nel complesso, ma di giocatori che, evidentemente, non riescono a rendere al 100%. Purtroppo c’è qualcosa che non va: non siamo dei fenomeni, è ovvio, ma un qualche punto in più me lo sarei aspettato. Come a gennaio mi sarei aspettato un acquisto lì davanti: il ruolo della punta è fondamentale, specialmente per squadre di medio-bassa classifica che ripongono nell’attaccante la loro fonte principale di sostentamento. Un giocatore che da solo può cambiarti e risolverti le partite lo ritengo fondamentale. Palacio l’anno prossimo avrà 40 anni (sembra un ragazzino a volte, ma l’età è quella che è), Santander non mi ricordo neanche come sia in volto… Quest’estate personalmente mi aspetto qualcosa di più.
-Raccontaci un tuo aneddoto con il BFC
“Prima partita del Bologna seguita dal vivo in quel di Frosinone, 2 maggio 2015. Partita importantissima per la promozione in Serie A. Al di là del risultato pessimo e di una partita non proprio brillante, non mi scorderò mai di aver conosciuto un tifoso venuto dal Giappone per seguirsi tutte le partite dei successivi play-off: Syu Fuka. Penso che di lui parlerò ai miei nipoti. In generale non posso scordarmi tutte le esultanze di Corrado ai goal del Bologna! Una volta io e Riccardo lo abbiamo dovuto mettere a sedere dopo un goal di Rossettini al 90esimo in un Genoa-Bologna. Era completamente impazzito dopo il goal.
A cura di Danilo Billi