
Torna puntuale come un orologio svizzero l’appuntamento in esclusiva per Cronache Bolognesi della rubrica intitolata “I Tifosi Fuori Sede” e dedicata, a tutti i nostri amici e amiche che, come noi, portano il Bologna nel cuore, pur non abitando o vivendo sotto l’ombra delle due Torri. Oggi andiamo fuori dall’Italia e torniamo per la seconda volta a Londra, se precedentemente avevamo parlato con un giovane ragazzo che viveva la sua esperienza all’estero come cameriere, questa volta siamo stati contattati da Anna.
-Ciao Anna come mai una bolognese a Londra?
“Un saluto a voi e ai vostri lettori. Io mi sono trasferita a Londra 5 anni fa, perché avevo trovato un posto come assistente alle riprese fotografiche di una piccola ditta di moda che collabora a pieno regime con la consorella milanese, con cui già qualche anno prima avevo iniziato a lavorare, ma dove purtroppo non avevo la possibilità di fare alcun scatto di carriera. Così, dalla nostra Bologna sono volata in Inghilterra, con tante speranze e, ovviamente, portando la nostra squadra nel cuore. Squadra e colori che ho iniziato a tifare grazie a papà Moreno fin da piccolina, quando mi portava con lui allo stadio in tribuna, tanto che sono bastati pochi anni, compreso quello meraviglioso di Baggio e il seguente in Europa, poi l’ho costretto a fare l’abbonamento. Il calcio e tutto quello che lo circonda, ovvero il pre partita, la partita stessa, il dopo partita è qualcosa che ti entra dentro e ti rimane impressa nel cuore, emozioni uniche di fotografie a colori che tengo strette nel baule dei ricordi, quelli belli”.
-Londra ha una storia calcistica davvero invidiabile, ci poi raccontare qualcosa?
“E’ inutile negare che Londra come città di diverse etnie ha un comune denominatore oltre la birra, la moda che fa tendenza, c’è sicuramente il gioco del calcio, penso a memoria che il primo anno che venni ad abitare qui rimasi sconvolta nel capire che ci sono più di 12 squadre di calcio nella sola capitale e molte delle quali piuttosto conosciute anche in Italia. Ma la cosa più sconvolgente è che ci sono tantissimi derby nella stessa Londra, fra un quartiere e l’altro dove sono nate queste società che sono tutt’altro che piccole, e con tanto di tantissimi tifosi a seguito e degli impianti sportivi di primissimo ordine. Qui il calcio va tantissimo in moda, è sicuramente il primo sport nazionale e Londra non poteva essere l’eccezione, visto che da tutti è vista come il simbolo dell’Inghilterra”.
-Come viene vista e recepita la tua fede sportiva?
“Solitamente diciamo che non mi capita quasi mai di andare a spasso con la maglia da gioco del Bologna che, invece, è appesa in camera mia, nell’appartamento che condivido con altre 3 italiani, 2 napoletane sfegatate per il Napoli e un torinese che tifa per il Toro. Però in estate diverse volte mi è capitato di andare a correre con la t shirt del Bologna e in varie occasioni sono stata fermata e mi hanno appunto chiesto se ero italiana e se quella era la maglia del Bologna che milita in serie A. Qui, più che i giocatori, tutti conoscono Sinisa e il nostro patron Saputo. Devo dire che la cultura calcistica nel paese dove attualmente vivo è altissima e se i tifosi più accesi si confrontano nei pub a suon di pinte, anche nella vita di tutti i giorni, sia uomini che donne seguono molto i risultati e i campionati, in particolare modo quello tedesco, ma anche il nostro non è da meno”.
-Tu invece riesci a seguire il nostro Bologna?
“Quando non lavoro sì, certamente. Ho un abbonamento digitale a Sky Q, e quando non sono in studio a scattare o lavorare come assistente di qualche nostro fotografo, vedo con piacere le partite del Bologna. Inoltre abbiamo dei derby in appartamento sia sponda Toro che Napoli con varie scommesse e penitenze per chi perde. Questo campionato, per esempio, almeno più delle metà delle partite sono riuscita a vederle e gustarmele in santa pace, anche perché nonostante la pandemia che anche qui sta colpendo nuovamente duro, quando giochiamo in casa, anche se non c’è il pubblico e vedo gli spalti del Dall’Ara mi ritornano in mente mille ricordi ed è come se fossi lì a Bologna in quei novanta minuti più il recupero”.
-Ti riesci a tenere anche informata?
“Non tantissimo, diciamo che Cronache Bolognesi lo leggo sempre, non per essere una ruffiana, poi leggo un paio di gruppi, dove postano anche molti miei amici del liceo, e lì trovo tutto quello che mi serve, anche per sapere a grandi linee quale sarà la formazione in campo partita dopo partita, infatti quanto più sei lontana più queste piccole cose ti fanno sentire vicina alla famiglia e a casa, dal momento che per via del Covid stiamo vivendo, io in primis, davvero sotto stress e con la perenne paura di poterlo contrarre, dunque quando esco e soprattutto quando lavoro, sono sempre sotto pressione e il calcio mi aiuta molto a rilassarmi”.
-Cosa ne pensi di Sinisa e dalla nostra squadra di quest’anno?
“Per il bene del Bologna e mio, perché lo adoro spero che rimanga a Bologna più tempo possibile e che questa estate possano arrivare anche gli acquisti e dunque le garanzie da lui richieste per fare un campionato super, visto che penso che Sinisa, nel bene o nel male, sia uno degli allenatori più carismatici che il Bologna abbia mai avuto negli ultimi tempi. Vedo che è parecchio corteggiato da altre società, ma anche da tantissimi canali sportivi e non solo, il fatto che quest’anno andrà anche a San Remo la dice lunga sul personaggio di spessore che è, di conseguenza calamita anche simpatie e luce riflessa anche sul Bologna, visto che anche qui da Londra si percepisce che in Italia si parli sempre e solo delle solite 7 sorelle se va bene, altrimenti il discorso è chiuso alle solite Milan, Inter, Juventus, Roma, Lazio e Napoli e poi stop il buio più totale”.
-Da quanto manchi allo stadio e quando pensi di poter tornare a Bologna a vedere una gara dal vivo?
“Ora come ora dipende tutto dalla pandemia, non penso però che prima di un anno la situazione si possa sbloccare e io possa ritornare. Non vado esattamente da 5 anni e mezzo allo stadio Renato Dall’Ara e mi manca da morire”.
A cura di Danilo Billi