
-Ciao Gaia, come ti sei avvicinata al mondo del calcio e come sei arrivata al Bologna calcio femminile?
“Fino all’età di 10 anni ho giocato a Hockey, poi non potevo più proseguire, datosi che c’erano solo squadre maschili e allora, visto che mia sorella più grande già giocava a calcio, ho deciso anch’io di seguire questa strada. La prima squadra è arrivata vicino a Belluno, dove abito, all’età di 14 anni, gli anni dopo invece mi sono dovuta spostare proprio a Belluno, ovvero a 50 chilometri da casa, per poter giocare, cosa che ho continuato a fare anche nei primi anni che mi sono trasferita a Bologna per studio. Ovvero giocavo in una squadra di calcio a 5, per poi rientrare il venerdì a Belluno per l’ultimo allenamento e giocare poi la domenica in terza categoria, tutto questo fino allo scorso anno quando, esausta di questo tour de force, ho chiesto al mio allenatore di calcetto se aveva qualche nominativo qui a Bologna da propormi, così sono arrivata prima ad avere il contatto del capitano Bassi, poi a fare un prova di una settimana con mister Galasso, così sono rimasta qui in pianta stabile e finora sono sempre stata titolare”.
-Come ti trovi a giocare nel Bologna calcio femminile?
“Molto bene, la società è bene organizzata e. nonostante all’inizio era tutto nuovo per me, devo ringraziare anche le mie compagne, visto che hanno fatto sì che mi ambientassi in fretta. Infatti, devo dire che questo è un gran gruppo, forse dato dal fatto che quasi tutte abbiamo la stessa età, anche nei momenti prima di iniziare l’allenamento c’è sempre una grande allegria, ci divertiamo come matte a fare il torello, o a scherzare fra di noi, e anch’io che solitamente sono un po’ un orso di carattere, anche nei giorni in cui la luna è di traverso mi basta entrare in campo che poco dopo vengo assorbita dalla terapia positiva di questo fantastico gruppo, che sicuramente è una delle nostre armi in più oltre al gioco ragionato che ci sta insegnando mister Galasso, per essere al primo posto fino ad ora in classifica nonostante la sconfitta di domenica”.
-A proposito di domenica scorsa, è arrivata come ha sottolineato tu la prima sconfitta della stagione ad Arezzo…
“Sì, devo dire che però a fine partita non ne abbiamo fatto un dramma, sapevamo che prima o poi questa sconfitta sarebbe arrivata, così abbiamo rotto il tabù, ma a fine gara non ci sono stati musi troppo lunghi. Certo, sicuramente, vedendo anche quel rigore negato alla Minelli, c’era il rammarico di non averla pareggiata. Va sottolineato anche il fatto che per la prima volta abbiamo anche noi dovuto affrontare una gara in emergenza Covid con 6 ragazze fuori ed Alice ancora infortunata; dunque il mister ha dovuto ridisegnare una formazione d’emergenza. Loro sono stata brave a trovare un goal su deviazione, poi non hanno fatto più di quel tanto, mentre noi abbiamo subito forse più psicologicamente il fatto di non giocare con la solita formazione”.
-Nel Bologna giochi punta centrale, ma in passato hai fatto sempre questo ruolo?
“Non sempre, anche se devo dire che a parte una stagione dove mi sono dovuta inventare terzino, ho sempre spaziato sul fronte d’attacco, esterno destro o sinistro, trequartista, e per l’appunto punta centrale. Con il mister e con il suo vice poi quest’anno sto lavorando molto anche sulla parte tattica che forse mi mancava un po’, anche perché questa squadra sviluppa un gioco ben preciso e dunque bisogna che partita dopo partita migliori sempre di più”.
-Domenica andrete ad affrontare la Torres sul loro campo, per la prima giornata di ritorno del campionato di serie C, come vedi questa insidiosa partita?
“Considerando i trascorsi dell’andata, sarà sicuramente una battaglia, senza esclusioni di colpi; loro sono terze in campionato, ma fra noi e loro c’è una sana rivalità, noi dobbiamo ancora recuperare parecchie pedine, ci avrebbe fatto piacere affrontarle al completo ma, comunque, andremo in questa importante e lunga trasferta con il coltello fra i denti, certe che vogliamo anche riscattare la prestazione che in molti hanno anche visto in diretta streaming con l’Arezzo. Quelle mentalmente e livello di grinta non siamo noi, dunque vogliamo ritrovare subito il piglio giusto e cercare di giocarcela, poi ovvio il campo darà il suo responso, all’andata abbiamo vinto noi soffrendo, vediamo cosa succederà domenica…”.
-Fuori dal campo chi è Gaia?
“All’inizio sono una persona molto introversa, poi se mi sciolgo divento anche estroversa, non ho hobby particolari, ne tanto meno ascolto musica particolare, sto studiando Igiene dentale da 3 anni e spero a novembre di laurearmi, poi quando sono a casa, soprattutto d’estate, mi piace andare anche con mamma a fare le mie scarpinate sui monti e passare tempo nei rifugi di montagna. Infatti, il primo anno a Bologna all’inizio è stata traumatico, anche se devo ammettere che verso la fine di ogni estate inizia a mancarmi terribilmente, dunque mi sta entrando piano piano nel cuore, ma mai quanto indossare la maglia da gioco ufficiale del Bologna Football Club, cosa che mi riempie di orgoglio davvero e, concludendo, ringrazio tutti quelli che danno spazio ai media come voi giornalisti per farci conoscere, perché da buona internauta uso abbastanza Instagram e Facebook su tutti, e ancora qualcuno si stupisce che anche il Bologna ha la sua squadra di calcio femminile, e magari ancora quando mi vedono vestita con il borsone o con la tuta rossoblu mi guardano con stupore. Ora starà a noi cercare di stupirli ancora in positivo, cercando di vincere quante più partite possibili”.
A cura di Danilo Billi