
-Ciao Ludovica, come ti sei avvicinata al mondo del calcio femminile?
“Inizialmente, fin da piccola, avevo se non erro 4 anni e mezzo e praticavo judo, ma allo stesso tempo quando potevo non mi dispiaceva giocare a calcio con i miei amici al campetto della parrocchia. Poi, quando mi sono lussata per l’ennesima volta con il judo una spalla, ho deciso di smettere e di iniziare a giocare a calcio femminile in quella che era la Asd Bologna, con la mister Daniela Tavalazzi. Prima sono stata inserita nella Primavera B, che era quella un po’ più scarsa, poi visto che miglioravo sono passata nella Primavera A, e quest’anno in diverse occasioni sono stata chiamata da mister Galasso, sia a novembre-dicembre, che a febbraio per svolgere qualche allenamento con la prima squadra e ora, antecedentemente alla gara di Sassari, sono stata aggregata in pianta stabile proprio con la prima squadra”.
-In che ruolo giochi?
“Sono attaccante esterno, cerco di essere la più rapida possibile, in modo da recuperare sui lanci lunghi la palla, anche quando il difensore magari non ci arriva, e ultimante, seguendo le indicazioni di mister Galasso, oltre al lavoro esterno, mi sto abituando anche a fare più incursioni in area di rigore e a tirare in porta, cercando con più insistenza il goal, anche se magari sono fuori dall’area di rigore”.
-Hai avuto difficoltà nell’ambientarti?
“No, assolutamente no, molte delle ragazze le conoscevo già, visto che siamo quasi coetanee (io ho 18 anni) e sia le pari età, che tutte le altre, in particolare il capitano Bassi, mi hanno sempre accolto bene e non mi hanno mai fatto sentire fuori posto; inoltre devo dire che anche tutto lo staff tecnico e la dirigenza, che quest’anno fa capo al Bologna Football Club, mi hanno sempre messo a mio agio”.
-Da Sassari a Roma sono intercorse già 6 partite. Che fotografia hai scattato alla tua nuova squadra?
“Sono tutte ragazze di talento, seppur giovani, sanno giocare il loro calcio fatto di tanti sacrifici fatti in allenamento, che si traducono nel fraseggio in campo, nel modo di trattare la palla, di fare un gioco corale davvero bello”.

-Da qui alla fine, tutte finalissime per cercare di rendere questa stagione già bella di suo e memorabile con la promozione in serie B?
“Giocare con umiltà e come sappiamo fare partita dopo partita, sperando di arrivare alla fine con più punti possibili, che se fossimo ancora pari con la Torres ci darebbe modo di giocarci l’ultima possibilità in un eventuale spareggio”.
-Hai segnato contro il Filecchio il pareggio dopo una gara rocambolesca, a chi lo dedichi?
“A tutte le mie compagne, non nascondo che è stata una grandissima gioia in un gara a dir poco pirotecnica, contro una altra grande squadra, anche se, poco dopo aver segnato, la testa era già impegnata a cercare di segnare un’altra rete per poter vincere la partita”.
-Come hai vissuto questo lungo periodo di Pandemia?
“Cercando di studiare il più possibile, frequento il liceo scientifico Copernico e dedicandomi ai miei hobby che sono dipingere e suonare la chitarra. Mi piaceva anche tanto uscire con gli amici, ma purtroppo mi sono dovuta limitare, dunque ho utilizzato i social (instagram, whatsapp) per tenermi in contatto con loro”.
A cura di Danilo Billi