Torniamo ad occuparci dei tifosi fuori porta del Bologna, questa volta abbiamo sentito Franco da Budrio

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Cambia radicalmente la nostra rubrica da sempre dedicata ai tifosi “Fuori Sede” del Bologna, rubrica che ci ha fatto compagnia per ben due anni, con oltre 80 interviste inedite. Abbiamo deciso, infatti, grazie alle tante segnalazioni e richieste che sono arrivate in redazione, di raccogliere in un unico contenitore non solo e per forza i tifosi che abitano lontano da Bologna ma anche quelli fuori porta. Un’iniziativa atta ad allargare il nostro bacino d’utenza, come già in passato era successo con due tifosi imolesi. Oggi, infatti, abbiamo il piacere di avere con noi Franco da Budrio.

-Ciao Franco ci hai chiesto di darti la parola e, come promesso, abbiamo aperto il raggio anche a tutti i voi tifosi fuori porta, ci racconti la tua storia?

“Prima di tutto un saluto a tutti, sono contento che finalmente questa rubrica possa interessare anche noi tifosi più vicini a Bologna, da tempo leggevo dei tifosi fuori sede che sono una grande risorsa per il Bologna, ma allo stesso tempo ho sempre chiesto di poter intervenire per rimarcare che il tifo bolognese è fortissimo e attinge tanto anche nella prima provincia della città. Io sono di Budrio, ho 20 anni e da sempre tifo Bologna, come del resto hanno fatto mio padre e mio nonno. Ho iniziato ad andare allo stadio fin da piccolo, avrò avuto circa 9 anni e, ovviamente, andavo accompagnato dai miei famigliari, poi con il corso degli anni ho continuato ad andare sempre con mio padre, mentre il nonno, prima che purtroppo il Covid lo prendesse, seguiva le partite solo via tv”.

-A Budrio ci sono molti tifosi del Bologna?

“Si Budrio ne è piena, negli ultimi anni so che è stato fondato anche un gruppo che si ritrova e va in curva e che si chiama proprio Budrio Rosso Blu. So che hanno fatto delle bellissime sciarpe, hanno una loro “pezza” e hanno stampato tantissimi adesivi che sono sparsi un po’ nei punti principali del nostro paese. Io, per mia scelta, e visto che i miei genitori sono contrari che faccia parte del mondo ultras, non li ho mai frequentati di persona, anche se so, ovviamente, chi sono, visto che il paese è piccolo. Loro sono in tanti, almeno oltre la settantina, e se non erro spesso hanno noleggiato anche un pullman per andare a vedere il Bologna in trasferta”.

-Vista la tua giovane età chi è uno dei tuoi giocatori preferiti?

“Palladio sopra di tutti, ho pianto quando ho saputo che non avrebbe più rinnovato con il Bologna e spero davvero che non vada all’Atalanta, come scrivono in questi giorni i giornali, ma che concluda la sua carriera all’esterno. Poi sono sempre stato un grande sostenitore di Adam Masina e dell’attuale capitano Andrea Poli, anche se ultimamente ha giocato molto meno ed è stato messo un poco ai margini”.

-Che mercato ti aspetti questa estate?

“Difficile, abbiamo una rosa da sfoltire con giocatori che costano tanto e che non hanno reso quasi niente da dare via, ma ovviamente tutte le grandi squadre sono interessate ai nostri giovani, e la cosa mi preoccupa molto. Visto che poi per il discorso punta sono rimasto molto scontento del mercato di riparazione di gennaio scorso, ho paura di leggere Facebook o i vari giornali, perché da un giorno all’altro mi aspetto altre partenze. Anche l’affare Lyanco sembrava fatto per sostituire Danilo in difesa, ma poi sembra già essere sfumato”.

-Com’è la tua vita da tifoso del Bologna a Budrio?

“Bella, diciamo che abbiamo sofferto come tutti la Pandemia e dunque è venuta a meno la quotidianità di incontrare i miei coetanei, di fare qualche sfida alla play station o di passare ore al campo vicino al palazzetto dello sport a giocare a calcio fra di noi, io rigorosamente con la maglia di Palacio e, soprattutto, mi è mancato tantissimo andare allo stadio. Quest’anno ho voluto fare per forza il vaccino, perché so che così abbiamo una possibilità concreta il prossimo anno di abbonarci nuovamente. Nel complesso, comunque, a parte i soliti tifosi dei grandi club, la prevalenza della gente tifa Bologna e c’è un gran legame proprio con la città stessa, recentemente ci sono stato, andando giù in motorino per i festeggiamenti della Virtus Basket, anche se qui la prevalenza del tifo è fortitudina”.

-Come vedi questi europei e l’Italia?

“Anche se è presto per dirlo, devo dire che Mancini ci sta regalando da tempo un gioco sbarazzino e arioso, vedremo il proseguo, anche se poi per essere agli ottavi ci basta vincere la prossima partita, nel complesso però vedo il Belgio favorito alla vittoria finale”.

Danilo Billi

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