Sul tetto d’Europa sventola il tricolore grazie alla nazionale della gente!

Una vittoria importante quella di Domenica 11 Luglio, che ci ha riportato sul tetto d’Europa, ma soprattutto nel palcoscenico del calcio che conta, una vittoria che ha il sapore della gioia dopo tanti giorni bui delle due ondate della Pandemia, una vittoria che ha mille volti, da quello del Mancio e del suo inseparabile gemello Vialli, e tutto il suo staff zeppo di facce pulite che amano il gioco del pallone, una vittoria del gruppo che non ha prime donne, ma solo ragazzi che avevano una gran voglia di riscatto e che, si è visto, sanno e si divertono a giocare al calcio.

Il successo della piccola Italia che non prende il the delle 17 ma che brinda con l’aperitivo, in particolare un trionfo che ha evidenziato la perdita del fair play di un popolo, quello inglese, capace di togliersi una medaglia appena ricevuta, segno di non avere accettato la sconfitta, e della sua gente che poco dopo il fischio finale ha disertato lo stadio per non assistere ai festeggiamenti e che all’esterno si è prodigata in atti di violenza gratuita verso chi vestiva la maglia azzurra.

Ci sono mille e più frammenti che compongono questo puzzle che ha portato all’incisione del nome della nostra nazione sulla lustra e ambita coppa, ci sono i tanti festeggiamenti, sfidando il tempo di Covid, di tutte le piazze e i punti di aggregazione in Italia di persone tutti unite sotto la stesso colore, quello azzurro di questa maglia, dimenticando per una notte, i problemi che ha creato la Pandemia e gli affetti che la vita ci ha strappato, come dopo una lunga guerra che per quasi due anni si è abbattuta sopra le nostre teste e si è rovesciata sulle nostre vite, senza chiedere permesso o altro. E’ stata anche la rivincita di un calcio che per troppi anni aveva messo in luce il suo profilo malato, depresso, scadente e sicuramente sotto tono, che rischiava di diventare una zavorra in più, capace di non fare più emozionare, di dividere, di essere una macchina mangiasoldi che gira solo attorno ai business economici, come accade nel campionato di serie A, con cordate straniere a capo dei club, e campioni strapagati, capaci di non fare la differenza in questo europeo appena concluso.

Questa Italia, capace di portare il tricolore sul tetto d’Europa, ha giocato con il cuore libero, senza briglie e con la voglia di dimostrare in questi tre anni, da quando è partito il progetto del Mancio, subentrato dopo la delusione di non essere riusciti neppure a qualificarsi al precedente mondiale, che se si mettono da parte i soliti e si lavoro di gruppo, di sana e genuina tigna, ma rimanendo fedeli al detto che nel calcio la prima cosa è divertire e divertirsi proponendo il gioco che spazza poi via le chiacchiere i malumori e tappa la bocca a tutti. Questa Italia è figlia di tutti, è tornata ad essere la squadra operaia, la squadra della gente, dal professionista al poveretto, questa squadra è stata l’espressione di chi, da sempre, ha amato il calcio e ne ha fatto profeta in patria, ma per una volta basta scrivere, vi esorto a rivedere le mille immagini che popolano e popoleranno il web di questi meravigliosi ragazzi che ieri sera sono entrati nella leggenda. Chapeau!!!  

Danilo Billi 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...