
-Ciao Federica, ci puoi parlare della tua esperienza da Fuori Sede in quel di Sassari?
“Io mi sono trasferita qui dopo che mi sono sposata, a seguito di mio marito tre anni fa, ci siamo conosciuti all’Università di Bologna, essendo io di San Giovanni in Persiceto, e una volta finiti gli studi lui ha aperto, grazie alla sua famiglia, uno studio veterinario proprio a Sassari, e così l’ho voluto seguire, anche perché negli ultimi anni, ad essere onesta, anche se Bologna rimane la città che porterò sempre nel cuore, l’ho vista cambiare in peggio dal punto di vista della microcriminalità. Soprattutto ci sono stati alcuni episodi a cui ho assistito e altri in cui invece sono stata vittima in pieno centro, uno di pomeriggio e l’altro nelle prime ore della sera, che mi hanno segnato profondamente. Qui a Sassari mi trovo bene, oltre ad aiutare mio marito, lavoro anche come modella per un negozio di vestiti su misura, e mi sono fatta ovviamente il mio giro di amicizie. Le persone sono molto cordiali, c’è molto interesse verso Bologna e mi chiedono molto spesso come è la vita all’ombra delle due torri”.
-Come è andata con la Pandemia?
“Abbiamo vissuto momenti duri non lo nascondo, mio marito ha perso sua mamma per il Covid 19 nella prima ondata, e siamo stati per parecchio tempo isolati da tutto e da tutti, inoltre io mi ero appena inserita, o meglio stavo iniziando a familiarizzare con i tanti parenti di mio marito e con la gente del posto quando è subito arrivata questa Pandemia che ci ha sinceramente terrorizzato nel vero senso della parola. Ora, piano piano, abbiamo iniziato a uscire nuovamente, ma di base c’è sempre un po’ di apprensione, come quando ci siamo ritrovati in piazza durante i festeggiamenti per l’Europeo dell’Italia. Se da una parte si ha voglia di tornare alla vita normale, dall’altra si ha tanta apprensione per questa nuova variante Delta che sta facendo risalire il numero dei contagi e che qui ha infettato anche chi ha già fatto la doppia vaccinazione, come una coppia che abita vicino a casa nostra e che ora è in quarantena, sperando che la situazione non si aggravi e che non debbano essere ricoverati in ospedale”.
-Come nasce la tua storia d’amore per il Bologna Football Club?
“Nasce una decina di anni fa, è stato proprio mio marito, che dei due forse è ancora più tifoso di me, che ha iniziato ad andare allo stadio e io con lui, devo dire che la serie A vista al Dall’Ara ha il suo fascino particolare, e c’è voluto davvero poco perché m’innamorassi della squadra della mia città. Fino a che non ci siamo sposati poi abbiamo avuto sempre l’abbonamento nei distinti centrali, e fino a che ci siamo trasferiti avremmo perso in 7 anni sì e no 3 o 4 partite per influenze e malanni vari”.
-Cosa ti ha conquistato in particolare?
“Il calore del pubblico e la simpatia di giocatori anche sui social, a Bologna non ci sono mai stati troppi accentratori e prime donne, poi per un periodo, neppure a farlo a posta, abbiamo partecipato a diversi eventi dove i testimonial erano sempre Poli e Palacio, due giocatori di qualità e due persone d’oro fuori dal campo di gioco, tanto che con Rodigro ho tantissimi bei ricordi legati proprio a questi eventi extra stadio. Inoltre, sia a me che a mio marito, ci ha colpito molto anche la vicenda di salute accaduta al mister Sinisa e questo ci ha unito ancora di più alla squadra, anche noi eravamo assieme ai Laziali al primo pellegrinaggio a San Luca”.
-Come si vive da tifosi del Bologna a Sassari?
“Bene, c’è interesse, ci chiedono, in particolare a me che sono proprio di Bologna, come è nata la passione e al massimo ci sono dei sani sfottò, ma tutto sempre nel massimo rispetto. Noi, fino ad ora, abbiamo visto sempre le partite in tv, ma solo ultimamente abbiamo iniziato, quando il Covid cominciava a calare, a fare una cernita di amici, in particolare di mio marito, di cui alcuni anche ex calciatori, e a invitarli anche a casa nostra dove sono venuti volentieri, peccato che le ultime gare del nostro Bologna non sia state all’altezza”.
-Tornerete allo stadio?
“Sì, quest’anno abbiamo in mente sempre che il Covid ci permetterà almeno di vedere dal vivo 3 o 4 partite, cosi con la scusa vedrò anche la mia famiglia, ma prima dobbiamo capire come funzionerà il tutto, anche perché, ci sono 11 ore, se non troviamo traffico, di viaggio, per oltre 500 km da percorrere, dunque non saranno delle passeggiate, ma allo stadio non vediamo l’ora di tornarci, infatti, a tale proposito ci siamo anche vaccinati per poter usufruire in caso del green pass, l’importante che l’incidenza dei casi non torni a salire in modo preoccupante e non richiudano nuovamente tutto, come sta succedendo a Tokyo per le Olimpiadi”.
-Pronostici sulla prossima stagione del Bologna?
“Forse è troppo presto per dirlo, io sono molta fiduciosa anche al riguardo dell’arrivo di una punta da venti goal a stagione, ma più che altro da una parte sono stata molto contenta che i giovani di prospetto siano rimasti tutti, questo è veramente importante per potersi divertire e per cercare di imporre il nostro gioco, visto che hanno fatto già vedere di cosa sono capaci lo scorso campionato”.
A cura di Danilo Billi