Oggi siamo con Sonia per conoscere la storia di un’altra tifosa del Bologna che risiede a Faenza

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-Ciao Sonia ci racconti la tua storia di tifosa rossoblù?

“Ciao a tutti, sì io mi sono appassionata 7 anni a fa al Bologna, dunque, in confronto di certi altri tifosi storici, posso affermare che sono una novellina. Tutto è nato dal calcio femminile, prima facevo danza poi la mia migliore amica è andata a giocare in una squadra di calcio a 5 femminile e io l’ho seguita, l’anno dopo siamo state reclutate per giocare a calcio a 11 e così abbiamo iniziato il nostro vero percorso nel mondo del calcio. In squadra da noi tutte tifavano per una squadra di serie A e molte, per via della vicinanza territoriale, per il Bologna, così quando non eravamo noi a giocare la domenica abbiamo preso l’abitudine di prendere il treno e di raggiungere il Dall’Ara per vedere dal vivo le partite di serie A. E’ inutile dire che per me è stato amore a prima vista!”.

-Cosa ti ha conquistato in particolare?

“Il clima da stadio, che descriverlo forse è anche riduttivo, bisogna viverlo, bisogna almeno nella vita essere stati una volta allo stadio per capirlo, noi poi andavamo in curva, perché era il posto più economico che ci potevamo permettere, e in curva è quasi impossibile non farti coinvolgere. Inoltra al Dall’Ara nonostante la pista di atletica e il fossato, si vede davvero bene e ti puoi gustare appieno una partita di serie A, anche con il contorno sempre gradito di fumogeni, tamburi e bandiere”.

-Che giocatore ti piaciuto di più?

“Il nostro ex capitano Poli delle prime stagioni a Bologna, e ovviamente Palacio, anche se per come modo di giocare sono molto più simile a Svamberg”.

-Come vivi a Faenza la tua fede calcistica?

“Bene, non ho problemi, in compagnia tutti tifano per una squadra di serie A, anche se io a differenza dei miei amici che guardano la Juventus o il Milan in tv, mi sento di avere una marcia in più quando racconto delle stadio e dei miei viaggi a Bologna; una volta mi ricordo che per una partita non di cartello ho contagiato anche parte del gruppo che si sono unite a noi e sono venute a Bologna. Per il resto a Faenza ci sono tantissimi tifosi del Bologna, e spesso come nel mio caso sul balcone di casa c’è la bandiera con i simboli e i colori dei felsinei. Inoltre, prima del Covid era bello venire a Bologna, anche perché oltre allo stadio facevamo dopo la partita delle lunghe passeggiate o serata in città, visto che avevamo diversi appoggi di faentini e faentine che fanno l’università lì”.

-Da quanto tempo manchi allo stadio?

“Da prima del Covid, mi ricordo che avevo fatto anche la prima trasferta con il gruppo dei Forever Ultras in quel di Roma contro i giallorossi e avevamo anche vinto, è stato bellissimo, sensazioni uniche che poterò sempre dentro di di me”.

-Invece questi due anni di Covid come hai seguito il Bologna?

“In questi due anni anche con il calcio femminile abbiamo giocato poco o quasi nulla e dunque ogni volta ne approfittavo per vedere con mio padre, che anche lui è diventato un simpatizzante del Bologna, le partite su Sky”

-Come vedi questo ritorno seppur parziale alla normalità come le aperture degli stadi a chi ha il green pass e dell’arrivo della tanto attesa punta di spessore?

“Non nascondo che mi sono vaccinata appositamente per poter avere la possibilità di tornare il prima possibile in presenza a vedere le partite, comunque con mio padre abbiamo fatto anche l’abbonamento con la promozione della Tim, ma io spero di poter tornare a vedere le partite in presenza. Per il mercato fino ad ora sono contentissima, Marko secondo me è l’attaccante che ci mancava da diversi anni, e se non tradisce le speranze (io ero una di quelle che ho atteso assieme agli altri tifosi e appassionati per quasi 4 ore il suo arrivo a Bologna a fine luglio) penso proprio che ci possiamo togliere tantissime soddisfazioni, anche perché fino ad ora anche tutti i nostri migliori giovani, a parte Orsolini, che tutti danno in partenza, sono rimasti al Bologna, e questo è solo un gran bene per il gruppo e una risposta forte di una società che alle volte negli anni scorsi ho odiato con tutta me stessa per alcune scelte che ha fatto”.

A cura di Danilo Billi

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