
Tornare a scrivere pillole rossoblù dopo la sospensione per due settimana non è affatto facile. specie se questo pezzullo arriva dopo una disastrosa partita del Bologna in quel di Torino contro la Juventus. dove la squadra in pratica è scesa in campo già sconfitta e non ha fatto nulla a partita in corso per cercare una qualunque reazione che rispondesse al nome di tale parola.
Delusissimi i nostri tanti tifosi, si partiva poi dalla polemica degli ultras, ovvero di tutti i i gruppi organizzati della curva Andrea Costa, che qualche giorno prima della trasferta facevano uscire un duro comunicato contro la dirigenza bianconera, in cui si sosteneva che nessun gruppo avrebbe aderito alla trasferta, varie ovviamente le motivazioni, ma il fatto di sottostare al caro biglietti, alla stretta videosorveglianza e ai biglietti nominali da acquistare dando i propri dati privati al circuito di vendita juventino, ha fatto sì che a Torino si siano presentati alla fine solo un centinaio di tifosi comuni, ma che non ci fosse, come sempre, un vero supporto da parte dei soliti irriducibili eroi che seguono il Bologna da una vita in ogni campo, tifando sempre prima, durante e dopo la partita a prescindere dal risultato.
Purtroppo, a proposito proprio di risultati, lo scempio visto in campo ha fatto sì che tutti i tifosi del Bologna FC si scatenassero sulla rete per commentare amaramente la maturazione di questa sconfitta, figlia, come vi ho già accennato, di un atteggiamento totalmente rinunciatario fin dalla partenza del match in questione contro una Juventus che veniva da un periodo di crisi nera, e che probabilmente tornerà a perdere dopo Bologna.
Thiago Motta è sembrato, a un certo punto, non capirci nulla, sbagliando nettamente la formazione e non operando i cambi che tutti da casa si aspettavano, è vero che bisogna assolutamente dare del tempo al nuovo tecnico felsineo, che con la Sampdoria sabato sera al Dall’Ara sfornerà con molta probabilità l’ennesimo modulo, il terzo nel giro di tre gare da quando siede sulla panchina del nostro amato Bologna, tanto che molti tifosi sono ancora più confusi di lui, e si sono fatti delle serie domande, la prima fra tutte se questa squadra non è stata sbagliata in partenza nella sua costruzione da Sartori, visto che i nuovi acquisti sono sembrati un po’ “leggerini” nonostante abbiamo venduto per cercare di costruire una squadra ancor più forte e robusta, ma che si è spezzata per ora al primo vento di tempesta. Vedremo, cosa ci dirà il futuro, perché a questo punto possiamo davvero sperare che come dicono tutti quelli bravi e dunque non io, Motta è un allenatore che si vede alla distanza e che questi giocatori in questo momento sono un po’ confusi.
Il dopo Sinisa si è indubbiamente fatto sentire, e in tanti si chiedono anche se non era meglio, con il senno di poi, affidare la panchina al più esperto Ranieri. Con la Juventus a livello di atteggiamento mentale abbiamo davvero toccato il fondo, e sabato sera arriva una diretta concorrente come la Sampdoria, che domenica ha fatto anche lei il cambio dell’allenatore e che arriva a Bologna da fanalino di coda, purtroppo anche il Bologna veleggia solo poche posizioni sopra i liguri e dunque la gara sarà un bivio importante, una sorte già di scontro per non essere risucchiato fin da subito nella lotta alla salvezza, e dire che all’inizio della stagione si parlava come al solito d’Europa. Questa volta la situazione e vi scrive uno che da sempre ha difeso questo gruppo e questi ragazzi ed ha sempre usato l’arma dell’ottimismo, a discapito dei vari mai goduti ecc… sabato sera siamo già obbligati a vincere per davvero se vogliamo intanto tirare un piccolo sospiro di sollievo e mettere delle distanze dai bassi fondi in classifica.
La curva come al solito ci sarà e caricherà la squadra a molla, come ha sempre saputo fare nei momenti difficili, nei momenti dove c’è da stare uniti e fare della legna, ora però l’importante che quel fuoco sacro lo mettano in campo anche i nostri giocatori e che il nostro nuovo allenatore faccia meno danni possibili cambiando e ricambiando moduli e atleti, qui ci vuole rabbia agonistica, ci vogliono geometria, pressing e voglia di vincere e di giocare alla morte come nella prima era di Sinisa per questa maglia.
Danilo Billi