
Questa mattina, lunedì 19 dicembre 2022, alle ore 11 si terranno a Roma i funerali di Sinisa Mihajlovic.
Ieri in tantissimi hanno riservato a Mihajlovic, nella Sala Protomoteca di Roma l’ultimo addio all’ex calciatore ed allenatore.
Centinaia di persone, dalle prime luci del mattino, si sono messe in fila per entrare nella camera ardente adornata da corone di fiori inviate dalla FIFA e dai suoi ex club come Roma e Lazio. Sul feretro sono state deposte anche le sciarpe di Torino e Bologna.
In questa circostanza voglio omaggiare il Mister pubblicando il ricordo di Gianluca Burchi, nuovo collaboratore del mio blog, tifoso del Bologna FC 1909, che ha parlato della storia di Sinisa dal suo arrivo a Bologna fino alla fine del suo incarico.
Addio Sinisa, addio uomo coraggioso! Non ti dimenticherò mai!
Danilo Billi

La triste notizia della scomparsa di Sinisa Mihailovic è arrivata all’improvviso venerdì pomeriggio, a concludere un anno orribile per noi tifosi rossoblu: un 2022 iniziato male e finito peggio!
Sul personaggio Sinisa è già stato scritto e detto tutto nei quotidiani e nei notiziari di ieri: il suo forte carattere, la sua vita romanzata, la splendida famiglia, la carriera incredibile, i ricordi indelebili che ha lasciato dovunque abbia giocato (Borovo, Novi Sad, Belgrado, Roma, Genova, Milano) o allenato (Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Torino e di nuovo Bologna). Soprattutto a Bologna! Non c’è dubbio, infatti, che gli ultimi 4 anni passati nella nostra città siano stati quelli più intensi, drammatici e passionali della sua lunga esperienza in Italia: dall’incredibile girone di ritorno del Campionato 2018-19, quando raccolse un Bologna derelitto al penultimo posto in classifica e lo portò al 10° posto finale con il più bel gioco visto da queste parti dai tempi di Maifredi, fino al triste inizio del Campionato in corso quando, debilitato dalla malattia, non riuscendo più a trasmettere la giusta carica ai propri giocatori, è stato esonerato dopo 5 partite. Nel mezzo, c’è stata tutta la drammatica vicenda della sua malattia, emersa con la famosa conferenza stampa del 13 luglio 2019, appena poche settimane dopo la fine di quella splendida cavalcata primaverile e solo pochi giorni dopo l’inizio della preparazione estiva per la stagione 2019-20, una stagione che tutti noi tifosi del Bologna aspettavamo con grande entusiasmo!
La vicenda della sua malattia nei tre anni successivi è stata vissuta e sofferta da lui, in prima persona, insieme ai propri cari, ma ha coinvolto emotivamente e passionalmente la squadra e tutta la città di Bologna, unita come non mai nel sostenere e amare un tecnico rude, a volte controverso, ma sempre leale, sincero e incredibilmente appassionato del proprio lavoro!
Proprio questa sua grande passione per la sua professione, unita al suo carattere forte, deciso e orgoglioso, ha caratterizzato l’andamento di quest’ultimo anno, il 2022, che ho definito all’inizio “orribile, iniziato male e finito peggio”!
In effetti appena un anno fa, nel dicembre 2021, Sinisa sembrava aver ritrovato la grinta per riportare finalmente il Bologna in alto: i postumi della sua malattia sembravano ormai un lontano ricordo e, con la vittoria a Sassuolo per 3-0 alla vigilia delle Feste Natalizie, la squadra aveva terminato il girone di andata nella parte sinistra della classifica con 27 punti! Il gioco del Bologna, con il passaggio dal modulo 4231 a quello 352, non era più quello spregiudicato e aggressivo delle prime tre stagioni ma, tuttavia, risultava molto efficace!
Ma ecco che, alla ripresa del Campionato, all’interno della squadra esplode il contagio da Covid, che costringe Sinisa a schierare formazioni estremamente rimaneggiate per diversi incontri. Alcuni giocatori, poi, appaiono debilitati anche dopo il loro rientro in formazione, il rendimento della squadra cala vistosamente e così, alla fine di marzo, il Bologna si ritrova nuovamente in una modesta posizione in classifica. La pausa del Campionato per gli incontri della Nazionale (conclusa con la nostra incredibile eliminazione dai Mondiali!) viene vista come un’opportunità per recuperare la forma dei giocatori e migliorare il rendimento della squadra: purtroppo però arriva, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che Sinisa non avrebbe ripreso ad allenare per sottoporsi a delle cure a causa della ricomparsa degli effetti della malattia! In un attimo, tornano alla mente di tutti noi tifosi i terribili momenti trascorsi due anni e mezzo prima: l’assenza del Mister, la squadra affidata ai suoi collaboratori, i continui bollettini ospedalieri sulle sue condizioni di salute… E, come due anni e mezzo prima, Sinisa dirige dalla sua clinica, in connessione coi suoi collaboratori, la preparazione, gli allenamenti e perfino le partite disputate alla ripresa del Campionato. La città intera si stringe nuovamente attorno al Mister e la squadra, anche stavolta, risponde alla grande. Proprio nelle 6 partite disputate in aprile senza Sinisa in panchina, infatti, il Bologna ottiene risultati clamorosi: quattro pareggi con Udinese, al Dall’Ara, e in casa di tre Big come Milan (futuro Campione d’Italia), Juventus e Roma, e poi due grandi vittorie casalinghe, una contro la Sampdoria e l’altra, clamorosa, contro l’allora capolista Inter che, proprio con quella sconfitta, perde il primato e lo Scudetto, scontando così la propria ostinazione nel voler ottenere per forza la vittoria a tavolino nell’incontro non disputato in gennaio a causa dell’epidemia di Covid tra i nostri giocatori.
Proprio al termine dell’incontro vittorioso contro l’Inter la squadra va a far visita al Mister ricoverato in clinica, ripetendo così il bellissimo gesto già compiuto nel 2019 dopo la vittoria a Brescia.
Purtroppo, il Sinisa che torna a maggio a guidare la squadra nelle ultime partite di Campionato è un uomo stanco e debilitato, spinto a riprendere il proprio posto più dalla passione per la sua professione, dal suo forte carattere e dalla sua enorme forza di volontà che non dalle effettive capacità fisiche e psichiche per poter svolgere al meglio il suo ruolo. Conseguentemente, il rendimento della squadra scende sia nel finale di stagione che, soprattutto, all’avvio della stagione in corso, portando così la Società a prendere la decisione che non avrebbe mai voluto prendere: esonerare l’allenatore che per tre anni aveva calamitato l’attenzione e i sentimenti di tutta una città.
Forse, col senno di poi, si può pensare che la decisione di separarsi sarebbe stato meglio prenderla prima, magari nell’estate 2020 quando Sinisa, apparentemente guarito, si era preso un mese di tempo per decidere se rinnovare o meno il contratto col Bologna e valutare possibili proposte con squadre più importanti, o forse nella stessa scorsa estate, quando già si era percepito che Miha non aveva più in mano la squadra a causa delle proprie perduranti precarie condizioni. Forse sarebbe stato meglio per lui fermarsi e pensare esclusivamente a curare la propria salute: bisogna però riconoscere che Saputo e il Bologna FC hanno sempre e comunque rispettato le decisioni del proprio allenatore, anche a costo di pregiudicare il rendimento generale della squadra, come poi è purtroppo avvenuto all’inizio di questa stagione.
Dopo l’esonero, abbiamo tutti seguito con affetto e con ansia le notizie sul nostro Sinisa: le voci su alcune possibili proposte di lavoro all’estero ci avevano fatto sperare che il suo stato di salute stesse davvero migliorando e che presto lo avremmo rivisto riprendere la sua professione tanto amata sulla panchina di un Club prestigioso… fino a che, venerdì pomeriggio, è arrivata la notizia a cui tutti noi non vogliamo ancora credere!
Il 2022 si conclude con tanta tristezza per tutti noi tifosi rossoblu. Con l’anno nuovo torneremo a tifare Bologna, sospinti dall’entusiasmo per le ultime grandi prestazioni della squadra col nuovo allenatore, ma in questi giorni il nostro pensiero andrà al grande Sinisa, un uomo che ha letteralmente salvato la Società dalla retrocessione nel 2019 e che negli anni successivi, tra alti e bassi, ci ha comunque fatto appassionare ed emozionare, anche al di fuori dell’ambito prettamente sportivo!
Ciao, Sinisa!
Gianluca Burchi