A colloquio con la centrocampista Chiara Poli della Sambenedettese e pluridecorata giocatrice di beach soccer con la FBA Terracina

Chiara Poli in azione con la maglia della Sambenedettese

-Ciao Chiara, prima di addentrarci nel calcio a 11, apriamo una piacevole parentesi. Mi riferisco a questa estate e al beach soccer di cui da anni sei una degna rappresentante. Ci puoi raccontare la tua estate?
“Dovevamo fare tutto con la Sambenedettese Beach Soccer, dopo due scudetti consecutivi vinti, dunque, si ripartiva con tanto entusiasmo, ma ad una settimana dall’Euro Winners Cup (la Champions League del beach soccer), è arrivata la notizia che la società non avrebbe partecipato alla competizione, poco dopo è arrivata anche l’altra batosta, ovvero che per motivi societari, non ci sarebbe stata neppure la partecipazione al campionato. A quel punto mi sono guardata attorno, nel frattempo mi aveva contattato la FBA Terracina, una bella proposta, così ho accettato e ho cambiato casacca”.

-Che esperienza è stata?
“Direi molto positiva, una società organizzata e con uno staff preparatissimo, due allenatori estremamente competenti che hanno curato ogni dettaglio, in più si è creato un gruppo splendido con ragazze di esperienza e alcune più giovani. Abbiamo vinto prima la Coppa Italia nella finale contro il Pavia, tra l’altro il primo goal della competizione l’ho segnato io e questo mi ha dato una grande spinta, poi abbiamo partecipato al campionato che si teneva a Viareggio, e anche in quella competizione ho siglato il primo goal che poi ha dato il via alla grande cavalcata e siamo andati a vincere in finale sempre contro il Pavia, laurendoci campionesse d’Italia, titolo che ci ha dato il diritto di accedere al campionato mondiale per club. Lì, purtroppo, non ho potuto partecipare con tanto rammarico, perché avendo un contratto con la Sambenedettese calcio femminile, avevamo già il Campionato di serie C in corso, inoltre quest’anno dovevamo cominciare al meglio, visto che eravamo salite di categoria e tra l’altro nel girone più competitio”.

-Pensi che il vostro girone, ovvero quello B, sia il più forte dei tre della serie C? E che squadre ti hanno maggiormente impressionato?
“Si penso che questo girone sia il più difficile sia sotto il profilo del blasone delle squadre, sia fisicamente e tecnicamente, a me hanno impressionato in particolare tre squadre: il Bologna che attualmente è in vetta, il Merano che insegue e il Vicenza.”

-Attualmente i risultati non vi stanno premiando. Pensi che avete accusato troppo il passaggio dall’eccellenza alla C?
“Probabilmente è come dici tu, fondamentalmente la società non è intervenuta più di quel tanto sulla rosa della squadra, perché di solito squadra che vince non si cambia; però, purtroppo, siamo capitate in un girone davvero tosto, in cui molte di queste squadre potrebbero giocare tranquillamente in serie B, tra l’altro anche con una grande organizzazione e strutture sportive di primissimo ordine alle spalle, noi probabilmente abbiamo davvero pagato troppo lo scotto del salto di categoria e ci siamo sfiduciate, tanto che poi abbiamo perso punti con squadre alla nostra portata e speriamo si possa avere un esito diverso al ritorno, anche perché tutto il gruppo squadra ha preso consapevolezza che possiamo fare meglio, inoltre dopo il cambio dell’allenatore abbiamo intensificato, e non di poco, gli allenamenti”.

-Il doppio cambio dell’allenatore, secondo te, ha giovato all’ambiente?
“Siamo partite con Silvestro Pompei che, dopo 4 giornate, si è messo in discussione, essendo anche coinvolto maggiormente perché ricopre anche la carica di Presidente in società, ed è arrivato un altro allenatore, ma dopo le varie debacle raccolte in giro dall’11 dicembre, ovvero dall’ultima giornata prima della sosta di campionato, è tornato ad allenarci. Credo che, indubbiamente, siamo tutte più incentivate a cercare di dare il meglio, anche perché ci siamo rese conto che magari alcune partite sono state sbagliate anche come mentalità. Non so se questo ennesimo cambio in panchina possa sortire l’effetto sperato, questo lo potremo dire solo al termine, ma sicuramente è tornato l’entusiasmo che si era spento e anche il gruppo si è ricompattato, stiamo tornando a lavorare bene anche tatticamente, perché quando si perdono tante partite molte giocatrici perdono autostima e si sviliscono, a parte la sottoscritta che, purtroppo, in carriera ha vissuto recentemente una situazione simile e dunque mentalmente sono già abituata e forse maschero e gestisco meglio il tutto. Sicuramene il cambio di un allenatore da sempre qualcosa di positivo alla squadra, speriamo che sia così anche per la Sambenedettese”.

-Il tuo ruolo cambia da attaccante a centrocampista. Ce ne puoi parlare?
“Sì, nella mia carriera il mio ruolo naturale è sempre stato quello dell’attaccante, prima o seconda punta, o della trequartista, ora il mister mi vuole provare anche in mediana, ruolo che ho ricoperto nel campionato di B con la Picenum e in C alla Vis Civitanovese due stagioni fa, dunque non mi calo in un ruolo a me sconosciuto, anzi, a me piace tantissimo fare da raccordo e proporre le geometrie, specie offensive, poi ovviamente ho modo di toccare più palloni, cosa che quando fai il classico attaccante spalle alla porta ne tocchi molti meno, dunque ho accettato di buon grado, sono anche molto carica per questo nuovo compito che il mister mi ha affidato e spero davvero di poter dare una mano concreta in un ruolo che in passato ho già fatto e dunque conosco bene”.

-Qualche rammarico per questa stagione?
“Sì, ovvero quello di aver lasciato per strada dei punti che potevamo fare nostri, magari mettendoci più foga agonistica e attenzione mentale, ma abbiamo tanta voglia di rifarci, speriamo bene, perché un conto sono le intenzione, poi bisogna, però, confrontarsi con le altre giocatrici che scendono in campo dall’altra parte. La salvezza rimane un obiettivo importante per il gruppo squadra e per tutta la società”.

-Chi sei fuori dal campo?
“Sono una persona molto attiva, espansiva, abbastanza ottimista, ma allo stesso tempo molto riflessiva, infatti, mi piace analizzare la realtà delle cose che mi capitano attorno, insomma sono un po’ filosofa. Sul piano lavorativo, invece, faccio la giornalista, inoltre sono una libera professionista mi occupo di comunicazione per le aziende, lavoro anche in Camera di commercio delle Marche come consulente e formatrice di digital marketing per le aziende”.

-Hobby?
“Amo il mare, mi piace leggere, ovviamente scrivere, e fare i video, cose che faccio anche per lavoro, ma la mia passione più grande è quella dei documentari e sono una grande fan di Woody Allen.”

Danilo Billi

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