Attenzione ancora rivolta sul caso Sule, parla uno dei due genitori accusato dell’episodio

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Credit Photo – il Resto del Carlino

Ha fatto ancora scalpore il grave episodio di razzismo condannato anche dal nostro blog, accaduto durante la sfida di serie C girone B, mentre si giocava il match tra le padrone di casa dello Jesina e le ospiti del Vicenza Femminile. Tra le giocatrici venete è stata presa pesantemente di mira l’attaccante Rafiat Folakemi Sule, da persone presenti sugli spalti, che le hanno indirizzato insulti razzisti.  

Il commento che appare su: “Il Resto del Carlino” di oggi, 26 Gennaio 2023, è relativo al pesarese Pierfranco Generali, 60 anni, ispettore della Polizia locale di Pesaro d’istanza al presidio di Mombaroccio. Infatti, lui e sua moglie sono due genitori accusati dell’episodio avvenuto nei confronti di Rafiat Folakemi. “Bestia! Bestia!” si è sentito gridare dalla moglie di Generali nelle immagini con audio riprese dalle tv locali e dai telefoni dei tifosi che circolano in Rete. 

Dice Pierfranco Generali: “Francamente mi stupisce tutta questa eco mediatica, perché se l’avversaria fosse stata bianca, tutto questo polverone non si sarebbe alzato. Premetto che c’è stato un brutto fallo di reazione da parte di questa ragazza su mia figlia. Ma di questo non parla nessuno. Quando la palla era lontana, non solo ha dato un calcio a mia figlia rischiando di farle male… ma poi ha tentato di colpirla un’altra volta, pestandole il piede. Per questo è stata espulsa. Di questo non parla nessuno. Come non si sarebbe parlato della frase di mia moglie se fosse successo tra due ragazze bianche. Mentre la Sule usciva dal campo, infatti, le ha urlato: “ E’ un comportamento antisportivo. Ma cosa sei una bestia? Le bestie calciano senza motivo. Tutti hanno capito il senso. Tranne un paio di persone dietro di noi che ci hanno dato dei razzisti. Tra l’altro inventandosi di sana pianta che io avrei detto ’Sei scura’ o ’Colorata’ o altro sul colore della pelle. Io invece le ho dato della ‘testona’, perché non capiva cosa aveva fatto. Perché un discorso è che c’è un fallo durante il gioco: si sa a cosa si può andare incontro giocando a calcio. Un altro conto è invece che si tenti di fare male all’avversario quando non se l’aspetta. E’ questo il punto. Che poi questa ragazza fosse di colore per me non cambia niente. Io la capisco la reazione di una madre”. E sulle eventuali conseguenze conclude: “Francamente sono sereno. Infastidito, ma con la coscienza a posto. So chi sono. So cosa ho detto. C’è un video che parla per noi. Le mie figlie l’hanno ascoltato e sono dalla nostra parte. Questa è la sola cosa importante per me”. 

Danilo Billi

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