
Caro mio amato Bologna,
ti scrivo con il cuore in mano, felice di poterti raccontare quello che sei per noi.
Sei il boato della Curva A. Costa, sei il battito di mani, il tamburo che va a tempo con il cuore.
Sei la gioia negli occhi dei bambini che guardano ammaliati la nostra casa, il nostro stadio.
Sei nelle grida, negli abbracci, nei pianti. Sei la sciarpata ad inizio partita. Sei le nostre ali Bologna.
Sei una parte di noi, forse quella più bella.
Tu non sei una semplice squadra, una semplice abitudine. Sei ciò che aspettiamo tutta una settimana, sei ciò di cui parliamo al bar, a tavola, con gli amici.
L’amore che abbiamo per te, si tramanda di generazione in generazione, un po’ come quei detti, sussurrati dalle bisnonne alle nonne, dalle nonne alle mamme e dalle mamme a noi.
Quello che ci lega è il sentimento più vero che si possa trovare, perché ci siamo promessi amore eterno da bambini e, come nelle più grandi storie d’amore, a volte si litiga, a volte le cose vanno così male da sembrare che una soluzione non ci sia, ma alla fine la si trova sempre. Perché l’amore va oltre tutto. Perché le cose belle sono più delle cose brutte. Perché tu sei l’unico amore che non ci lascerà mai.
E in questo calcio, non ci rimane altro che l’amore per te.
Se sapessi tu, quello che significa per noi…
È come il mantello per SuperMan, ci fa sentire grandi.
Ebbene sì, perché tu, caro Bologna, hai indossato proprio questo “mantello” per rendere la tua storia grande e per farci sentire invincibili.
Perché noi non siamo altro che persone che non hanno mai smesso di sognare e che vivono delle emozioni che regali. Tu completi noi, noi completiamo te.
Noi siamo quel coro, urlato a squarciagola per darti forza, per rabbia, per gioia. Siamo in quella corsa in più per recuperare un pallone. Siamo in quel gesto che ti porta al goal. Siamo in quell’azione che ti fa illuminare gli occhi.
Ci completiamo.
Tu tieni vivo il nostro sogno.
Tu ci dai un motivo per vivere. Ci dai un motivo per vivere ogni volta che si vede negli occhi di un bambino il riflesso della Torre Maratona o ogni volta che allo stadio sconosciuti si abbracciano per un tuo successo.
Questo sei tu per noi… motivo di unione.
Illumini la nostra vita come i fari del Dall’Ara illuminano il cielo di notte.
Tatuato sulla pelle, tatuato sul cuore, impresso nella mente, sei quel coro che porta tutto lo stadio a saltare per te, con te.
Caro nostro amato Bologna, ti chiedo di non smettere mai di essere quello che sei.
Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.
Sofia Pirli