
L’esordio dell’Italia nell’Arnold Cup contro il Belgio è stato altalenante, nonostante nel secondo tempo ci siano state almeno tre occasioni da goal.
Il CT Bertolini ha schierato dall’inizio atlete che hanno giocato meno con la maglia azzurra. Viene inserita Orsi nella linea a quattro difensiva, e spostata Lenzini in mezzo con Linari, cambiando completamente il trio d’attacco.
Il goal del vantaggio belga di Detruye nasce da un posizionamento sbagliato di Lenzini, mentre Linari è troppo avanti e non riesce a rimediare all’errore della compagna.
In attacco, sin dall’inizio, ecco Catena sulla sinistra, Cantore a destra e Piemonte come riferimento offensivo. Le tre calciatrici hanno fatto fatica a capire bene come muoversi, soprattutto l’attaccante del Milan.
Piemonte ha subito lanciato in profondità Greggi, ma questa non è riuscita a colpire la palla, anche a causa di un tocco di Vanhaevermaet.
La centrocampista della Roma è stata sempre presente in ogni azione e in ogni zona del campo, ed ha dettato per prima i tempi della manovra.
Le centrocampiste sono risultate le più incisive durante tutta la gara. Nel primo tempo è apparsa bene soprattutto Caruso che si è inserita dalla seconda linea, creando l’occasione più chiara della prima metà.
A inizio ripresa proprio Giugliano subentra a Caruso che in pochi minuti si rende protagonista, pareggiando i conti con una conclusione d’esterno.
E’ Rosucci che inizia l’azione del pareggio, obbligando la difesa avversaria a compiere un errore. L’azzurra ha messo in mostra una prestazione molto solida in tutte le fasi di gioco.
Unico neo delle Azzurre è una difesa poco stabile, nonostante l’ingresso di Salvai nella seconda metà, che ha concesso due occasioni da rete, la prima salvata da Schroffenegger, mentre la seconda messa a segno da Wulleart per il 2-1 del Belgio.
Per concludere, la partita dell’Italia ha visto un primo tempo con molti errori tecnici, mentre nella ripresa le Azzurre sono sembrate più propositive ma poco fredde nel finale.
Rosalba Angiuli