
L’Italia esce sconfitta contro il Belgio nella prima partita dell’Arnold Cup, torneo di preparazione al Mondiale estivo organizzato dalla federazione inglese. Le Azzurre hanno disputato un match decisamente altalenate, con un approccio errato nella prima metà e troppe occasioni sprecate, oltre a qualche errore in difesa.
Sono molte le indicazioni arrivate alla CT Bertolini, sia positive ma anche negative, da considerare al momento della preparazione e di conseguenza della scelta delle calciatrici che faranno parte della rassegna iridata.
I problemi di atteggiamento
Innanzi tutto, come si è già visto durante l’Europeo e nelle ultime tre amichevoli del 2022, le Azzurre si approcciano alla partita con un atteggiamento sbagliato, molto conservativo quasi con la paura di prendere iniziative, per cui di conseguenza il Belgio esce fuori, domina senza problemi la prima metà e segna pure il vantaggio.
Non lo scopriamo ora che, il “carattere” o come si dice nel gergo la “testa” è sempre stato il punto debole della nazionale italiana. Il vero problema che non si capisce quale sia il motivo “scatenante” poiché l’avversario di ieri è sicuramente alla portata, anzi anche qualcosa di più.
Una delle principali conseguenze di tale calo in ambito tecnico – tattico vengono a galla con molteplici errori di passaggio nella zona di costruzione, oltre ad aver sempre fretta di buttare su il pallone, quindi cercare subito il lancio lungo per le attaccanti, molto spesso tali palloni risultavano persi.
Per fortuna nel secondo l’atteggiamento è cambiato notevolmente, può propositive in fase offensiva, subito pressing alto a chiudere e spingere le avversarie nell’errore come nel gol dell’ 1-1 di Giugliano.
Se si entra in campo con il giusto carattere, indipendente dalla squadra che si affronta, metà del lavoro è già fatto.
La formazione
Sicuramente dopo l’aspetto mentale è necessario analizzare l’undici iniziale scelto dalla CT, poiché ci sono tante novità prime su tutte l’inedito trio d’attacco, ma partiamo in ordine.
Scelta azzeccata quella di dare spazio a Schroffenegger, opportunità più che meritata visto le ottime prestazioni con la Fiorentina in campionato. La portiera viola non è stata interpellata un molte occasioni, ma nel momento del bisogno ha risposto presente in particolare con un miracolo, dove ha tolto con la mano di richiamo la palla dal sette, ancora sull’1-1. Oltre alla difficoltà del gesto in se, non è mai facile per un numero uno rimanere sul pezzo quando viene chiamata poco in gioco, ma lei si è dimostrata molto concentrata e pronta. Ovviamente incolpevole sulle reti belghe.
Seguiamo con la difesa composta dai terzini Orsi a destra e Boattin a sinistra, con la coppia Linari – Lenzini in mezzo alla linea a quattro. Oggettivamente non è risultata del tutto solida, neanche con l’ingresso di Salvai nel secondo, sempre un po’ mal posizionata soprattutto le due centrali.
Convincente, invece, il centrocampo con tutte le componenti del terzetto ben integrate nella manovra sia nella zona di rifinitura, in particolare Caruso sempre molto pericolosa con i suoi inserimenti nonché l’unica ad aver impegnato Evrard nei primi quarantacinque metà.
Nel secondo tempo la giocatrice della Juventus lascia il posto a Giugliano che entra subito nel vivo dell’azione e dopo pochi minuti dall’ingresso pareggia i conti con un ottimo tiro d’esterno.
Proprio l’azione del gol è propiziata da Rosucci, brava a pressare alto l’avversaria costringendola all’errore. Oltre a quello la centrocampista azzurra ha sicuramente giocato una buona partita, sempre propositiva e importante per la manovra, proprio come Greggi.
Finalmente si arriva al tanto discusso trio offensivo composto da Piemonte in mezzo e larghe Catena sulla sinistra e Cantore sulla destra. Partendo dal fatto che, complessivamente non hanno fatto malissimo, si è proprio visto una mancanza di “feeling” poiché è la prima volta che giocano tutte e tre insieme oltre a non essere sicuramente la posizione preferita della juventina che ama giocare a due per spaziare di più, oltre al gioco non ideale per la milanista, amante dei pallini suoi piedi e sponde.
Nella ripresa è rientrato il trio originale Giacinti – Girelli – Bonansea che, in realtà non hanno impressionato più di tanto, in particolare la numero 11 azzurra. L’attaccante della Roma ha avuto alcune occasioni per ribaltare il risultato, in particolare con un tiro da posizione ravvicinata spedito sopra la traversa e un 1vs1 con Evrard sprecato.
Girelli, invece, ha raggiunto, dopo i 100 gol con la maglia bianconera anche le 100 presenze con la maglia della nazionale.
In conclusione la formazione iniziale non era neanche troppo male, ma forse la CT ha azzardato troppo per quanto riguarda il perito offensivo, poiché giusto l’introduzione di nuovi volti, però magari un riferimento sarebbe andato più che bene.
Difesa ballerina
Come già sottolineato anteriormente la difesa ha ballato in parecchie occasioni, più in maniera continua nel primo tempo a causa del dominio belga, ma pure nella ripresa, poiché appena le avversarie si avvicinavano all’area erano potenzialmente pericolose.
Anche qua non è risultato un disastro assoluto, ma ci sono stati un po’ troppi errori sicuramente evitabili, in particolare quelli in occasione dei due gol.
Nell’azione dell’1-0 Lenzini non è ben posizionata, anche con il corpo, per cui viene tagliata fuori dall’uno-due tra De Caigny e Detruye, con quest’ultima brava a inserirsi nel buco tra la centrale e Boattin.
Lenzini non solo è messa male nel finale dell’azione quando la giocatrice belga affonda il colpo, ma è già troppo stretta a Linari nel momento del primo scambio tra le due belghe, aprendo definitivamente lo spazio per l’ingresso dell’avversaria.
In occasione della paratona di Schroffenegger, è di nuovo Lenzini, questa volta larga a destra dopo l’ingresso di Salvai, a dimenticarsi completamente di Eurlings che, con tutta tranquillità, legge la trattoria del pallone, indietreggia e colpisce di testa.
Invece nel definitivo 2-1 di Wulleart l’errore è di entrambe le centrali poi sono piatte e tra di loro c’è uno spazio gigantesco che, ovviamente, l’attaccante belga attacca senza problemi. Inoltre, Salvai al momento del passaggio di Delacauw è posizionato male con il corpo e non può né intercettare il passaggio né tentare il recupero perché ci mette troppo a girarsi.
Greggi metronomo
Sicuramente una delle migliori della partita, se non la migliore, è Greggi. La centrocampista della Roma è entrata nel gioco fin dal primo minuto, sempre nel vivo dell’azione, si abbassa per fare partire lei la manovra, si sposta per tutta la zona del centrocampo senza dare riferimenti e soprattutto detta i tempi.
Sempre molto precisa nella scelta del gioco, brava a capire quando lanciare la campagna o optare per scambi rapidi nello stretto. Nello stesso tempo non si è risparmiata ad compiere incursioni nell’area avversaria, tra cui ha mancato la conclusione dopo un bel taglio tra le centrali avversarie.
Anche in questa occasione Greggi ha dimostrato di essere una delle intoccabili, oltre a fare capire che se la Roma in questi momento è in testa gran parte del merito è anche suo.
Valentina Marrè