
Nata in Svezia, ma innamorata dell’Italia, Stéphanie Öhrström, portiere della Roma, si può definire un vero e proprio muro invalicabile di colore giallorosso.
Nata a Trelleborg, nel profondo sud della Svezia il 12 gennaio 1987, “Stéph” inizia la carriera in patria nel LsB Malmö per passare quindi al Jitex BK.
Dal 2010 giunge in Italia, terra della quale si innamora. Tutto comincia con l’AGSM Verona con cui vince lo scudetto della stagione 2014-2015, ma nel 2016 arriva alla Fiorentina, club nel quale alza lo scudetto del 2016-2017, ben due Coppe Italia e una Supercoppa italiana partecipando anche alla Champions League.
Un traguardo importante lo raggiunge anche nel 2019, anno in cui pubblica il suo libro scritto completamente in lingua italiana dal titolo “Elisa & Bella Francavilla”. Un racconto di una ragazzina di nome Elisa che adorerebbe giocare a calcio, sport considerato per soli uomini, ma dettaglio per lei superfluo, tanto da insistere nel voler diventare comunque una calciatrice. Un racconto praticamente autobiografico, visto che il sogno di Stépahanie era proprio di diventare un’atleta nel mondo del calcio.
Con la viola è portiere inamovibile fino al 2021 quando giunge nella capitale entrando a far parte dell’undici titolare della Lazio, neo-promossa in serie A.
In casa biancoceleste, pur riuscendo a salvare più volte la squadra da reti che avrebbero potuto rendere peggiori i risultati delle aquilotte, la retrocessione in B è inevitabile.
Così, Stéph decide di restare nell’Urbe, ma di cambiare sponda del Tevere e passare così alla Roma di mister Alessandro Spugna.
Con le giallorosse arriva la sua seconda Supercoppa italiana vinta ai rigori contro la Juventus allo stadio Ennio Tardini di Parma il 5 novembre 2022.
L’esordio tra i pali romanisti arriva però il 29 dello stesso mese in casa dell’Arezzo nella prima gara di Coppa Italia della stagione per il club giallorosso. La Roma s’impone per 0-3 e Stéph ottiene il suo primo clean sheet da romanista.
I suoi guantoni si dimostrano insuperabili per la sfera, così come nella sua seconda gara con la Roma, nel match al Tre Fontane giocato contro il Pomigliano in cui le lupacchiotte vincono per 2-0.
Il suo metro e settanta è sicuramente sinonimo di invalicabilità.
In allenamento Stéphanie altro non è che una sorta di guida tecnica per il reparto degli estremi difensori romanisti giovani, ovvero Emma Lind e Camelia Ceasar. Con lei il preparatore dei portieri, Mauro Patrizi, sa che il lavoro che si programma in vista di una nuova gara darà di certo i suoi ottimi frutti.
Agile come un gatto, rapida come un’anguilla, se Öhrström è tra i pali, la palla difficilmente passerà, a maggior ragione se davanti a lei c’è una difesa che pare un vero e proprio muro, come quello coordinato da capitan Elisa Bartoli.
Il motivo per cui Stéph è giunta in sponda giallorossa, non è tanto per essere la prima calciatrice a passare dalla Lazio alla Roma, ma perché la squadra delle lupe deve poter contare su una vera e propria saracinesca presente tra i pali della porta e a questo nome risponde proprio l’estremo difensore svedese.
Fulvio Buongiorno
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