Martina Piemonte, la freccia più preziosa dell’arco rossonero. Di Valentina Marrè

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Credito Photo: Martina Piemonte Instagram

Il Milan è in uno stato di forma incredibile e non solo l’ha dimostrato nella gara di andata di Coppa Italia, vinta per 1-0 contro la Roma, ma anche per le cinque vittorie in sei partite in campionato da inizio 2023 fino ad ora. I motivi di tale rinascita sono molti, sia di natura tattica che di atteggiamento, ma sicuramente chi sta contribuendo vivamente per la conquista di punti è Martina Piemonte.

L’ultima stagione e mezza con la maglia rossonera, in particolare questa corrente, sta risultato essere il picco della carriera dell’attaccante italiana, sia da un punto di vista del club sia per la Nazionale, visto che lo scorso anno è tornata in pianta stabile nel giro della prima squadra, oltre alla convocazione per l’Europeo inglese della scorsa estate. 

Piemonte non ha avuto una vita calcistica molto facile, a soli 25 anni ha cambiato varie squadre: Riviera di Romagna, San Zaccaria, AGSM Verona, Roma, Fiorentina e l’attuale Milan. In mezzo alle sue avventure italiane c’è anche una parentesi spagnola con Siviglia e Real Betis, ma anche qui non è riuscita a rendere come ci aspetta da un talento come lei. 

In tutti i club in cui ha giocato, molto spesso, ha messo in campo prestazione altamente altalenati, oltre a “fallire” nelle occasioni più importanti e questi “difetti” si sono visti soprattutto con Roma e Fiorentina, le due squadre di un livello superiore rispetto alle altre. 

Ovviamente, tali avvenimenti hanno portato un accanimento da parte di vari tifosi, oltre allo scetticismo di quelli milanisti per il suo approdo in rossonero per sostituire Giacinti. 

Chi ha seguito Martina all’epoca del Verona, sicuramente la squadra in cui ha brillato di più, può confermare che, se gioca nella sua posizione, è una delle attaccanti più prolifiche del campionato in cui gioca. 

Piemonte ha delle caratteristiche con le quali riesce ad esprimere al meglio il suo potenziale come punta centrale in un attacco a tre, oppure come unico riferimento offensivo e quando viene schierata in una di queste posizioni risulta essere devastante.

Grazie a una struttura fisica importante riesce a giocare molto bene spalle alla porta, poiché difende con il corpo la palla ed è subito pronta ad aprire per l’inserimento di una delle trequartiste o attaccanti esterne. Tale giocata viene usata molto spesso dal Milan, soprattutto si cerca la combinazione con Thomas, ma anche Bergamaschi, quando gioca più alta, viene beccata perfettamente dai lanci della sua attaccante.

Riesce a scambiare molto bene  nello stretto, oltre a inserirsi perfettamente tra le linee, facendosi trovare sempre in posizione nel momento dei cross delle compagne. Possiede, anche, un ottimo tiro, ma una delle sue armi migliori è il colpo di testa, come quello che ha determinato la vittoria contro la Roma in Coppa.

Si dice sempre che l’attaccante è il primo difensore e la punta rossonera svolge al meglio questo compito, portando sempre una pressione asfissiante alla difesa avversaria quando inizia l’azione dal portiere.

Fin dall’inizio, Ganz ha individuato le caratteristiche e valorizzato al meglio la calciatrice Azzurra, non solo posizionandola in un ruolo a lei congeniale, ma soprattutto è riuscito a restituirle quella fiducia persa dopo le due stagioni alla Fiorentina.

Le statistiche parlano chiaro e ciò che Piemonte sta facendo quest’ anno con il Milan è veramente pazzesco: venti partite, tra campionato e Coppa Italia, undici gol, di cui otto nelle nove partite del 2023, oltre a tre assist e terzo posto nella classifica marcatrici della Serie A con nove reti e tre assist.

La cosa più impressionante, però, è l’importanza della numero 18 in ogni fase del gioco: dalla manovra, poiché si stacca dalla zona offensiva abbassandosi per manovrare, ovviamente in quella realizzativa grazie a un feeling importante con il gol e anche in quella difensiva, visto che tende a ripiegare spesso in fase di non possesso.

Sicuramente le sue prestazioni saranno importantissime sia per la Coppa Italia, dove il Milan scenderà in campo sabato alle 14.30 nella semifinale di ritorno contro la Roma, sia per l’attesa seconda fase che partirà il weekend del 18-19 marzo. 

I risultati personali di tali partite peseranno un sacco anche sull’eventuale convocazione da parte di Bertolini per il Mondiale di quest’estate. Entrando in ottica Nazionale, Piemonte deve ancora adattarsi, sia dal punto di vista delle compagne, con le quali bisogna creare il feeling giusto nel reparto offensivo, sia per il gioco scelto dalla CT.

Come si è visto già all’Europeo, ma più in concreto durante la Arnold Clarck Cup a febbraio, queste palle lunghe, a volte a saltare il centrocampo, unito al poco spazio dove muoversi, limitano molto il gioco di Martina. In particolare nella partita con il Belgio, ovvero l’unica che ha giocato, esclusi i primi venti minuti, è riuscita a mostrare qualcosa quando Greggi impostava palla a terra e la chiamava ad abbassarsi per continuare la manovra. 

Oggettivamente l’attaccante milanista può essere un’arma molto interessante in ottica mondiale visto le avversarie dell’Italia, creando problemi a tutte e tre le difese: visto il suo fisico potrebbe risultare decisiva contro la Svezia, poiché le svedesi hanno una linea difensiva molto alta e fisica, mentre le difese dell’Argentina e del Sud Africa potrebbero incontrare nel momento in cui si stacca dall’attacco, poiché potrebbero nascere degli spazi interessati per l’ingresso delle esterne italiane. 

Vista l’età e le prestazioni, Piemonte ha sicuramente un margine di miglioramento e se continua a giocare sui livelli messi in campo in questa stagione, molto probabilmente, siamo in presenza di una delle attaccanti italiane più prolifiche dei prossimi anni.

Di Valentina Marrè

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