
-Laura, come è nata la tua passione per il calcio femminile?
“E’ nata dal fatto che mio padre e mio fratello hanno sempre giocato a calcio e io da piccola giocavo con loro, poi una volta sono riuscita a farmi iscrivere ad un camp estivo e da li non più smesso”.
-Le tue esperienze passate le hai fatte tutte vicino a casa?
“Sì tutte nell’area di Pordenone e dintorni, poi sono approdata alla Nuova Virtus Salice che, per questa stagione, mi ha girato in prestito alla Villa Franchese di Padova, in Eccellenza”.
-Come mai hai scelto di giocare in prestito alla Villa Franchese a Padova?
“Per via dell’Università, prima la scorsa stagione facevo su e giù, ma in questa sessione di studi che mi vede anche in presenza per via del tirocinio, a Padova ho cercato una squadra da queste parti e fortunatamente l’ho trovata”.
-Un giudizio sul vostro girone?
“Il nostro è il girone A, e devo dire che è molto ma molto competitivo, sia sotto il punto di vista tecnico che tattico, in più è ricco di squadre con tante giocatrici giovani che, però, sono sicuramente degli ottimi prospetti e in campo stanno facendo vedere davvero un bel calcio di qualità”.
-Una fotografia da fuori del vostro campionato?
“Noi attualmente siamo terze a 2 punti dalla seconda, abbiamo perso, purtroppo, qualche punto in più del dovuto per strada, ma allo stesso tempo stiamo facendo piano piano il nostro cammino e ora arriva il bello…Posso solo dire che sicuramente lo spirito di sacrificio con cui ci siamo approcciate fin dal ritiro ora inizia a dare davvero i suoi frutti, non so e non so neppure pronunciarmi per via che sono scaramantica, su come finiremo questo campionato, ormai mancano 4 giornate e avremo un bello scontro diretto proprio l’ultima giornata con la prima della classe in casa nostra”.
-In che ruolo giochi?
“In tutta la mia carriera agonistica sono stata un difensore centrale ma quest’anno il mister mi ha chiesto di giocare in fascia, e ho scoperto che mi piace molto. Premetto che mi sono subito messa a disposizione delle esigenze della squadra, ma comunque mi diverto molto in questo ruolo, anche perché, ragionando da difensore centrale, penso sempre dove un attaccante mi darebbe più fastidio e dunque mi inserisco proprio lì. Poi sui cross me la cavo abbastanza bene e sui colpi di testa, con cui ho segnato anche recentemente, in questa stagione sono a 4 reti segnate”.
-Come attaccante di fascia, in cosa pensi di poter migliorare?
“Sto cercando di capirlo, domenica dopo domenica, ma sicuramente su tutti i movimenti d’inserimento. Poi gioco molto sull’anticipo e sulla velocità e, avendo giocato una vita da difensore, ho una visuale abituata a fare sempre una panoramica del campo, così cerco sempre di dare la palla giusta alle ragazze più smarcate”.
-Invece come te la cavi con le difese più fisiche e granitiche del campionato?
“Avendo per l’appunto giocato difensore, so quali sono i punti deboli, e cosa da maggiormente fastidio alle difese degli attaccanti, e mi metto a fare proprio a quello, sono un po’ una spina nel fianco, ma del resto quest’anno in questo girone sono stata la sorpresa e spero anche l’arma in più della mia squadra”.
-L’inserimento con le altre compagne come è andato?
“Molto bene, ho trovato un gruppo molto affiatato, che assieme alla società mi ha sempre sostenuta, qui c’è la voglia di tutti, da noi giocatrici ai membri della società, di fare bene e di avere un gruppo competitivo, e li ringrazio pubblicamente perché mi hanno dato tanti stimoli in più e mi hanno sempre spronato a dare il massimo”.
-Anche se è presto, obiettivi per la prossima stagione?
“Ancora sono sospesa su un filo di lana, fosse per me mi piacerebbe molto rimanere qui, ma devo fare i conti anche il tirocinio che sarà molto duro, visto che sono al secondo anno di Neuropsicomotricità, che è molto impegnativa come facoltà universitaria, ma per fortuna si trova a Padova, dunque vedremo, finito il campionato, se riusciremo a trovare un accordo fra il piano studi e gli allenamenti e le partite”.
-Nei momenti liberi?
“Ogni momento me lo ritaglio per leggere, camminare, ascoltare musica. Sto anche poco sui social, giusto ogni tanto su Facebook ed Instagram, ma li uso veramente poco”.
-Per finire, che tipo di carattere hai?
“Diciamo che sono una bipolare ahahah (scherzo…) in campo viene fuori la mia vera natura, ovvero quella di non mollare mai, e sicuramente il mio lato spiccato della competizione, mente nella vita di tutti i giorni sono molto più pacata e riflessiva, però in entrambi i casi il mio motto è sempre stato quello di non mollare mai”.
Danilo Billi
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