A Bologna c’è Davide “il Critico”. Di Danilo Billi 

Credit Photo: Danide “il Critico”

-Ciao Davide come è nato prima di tutto il soprannome del “Il Critico’? 

“Ho scelto la parola “Il Critico” in quanto è ambivalente, perché può suonare di primo impatto acido, perché nell’immaginario di tutti la critica è sempre associata a qualcosa di negativo che possa affossare, ma secondo me, invece, può essere considerata anche come un qualcosa di costruttivo. A me piaceva prima di tutto l’assonanza del nome e il fatto che ha questo alone di fraintendibilità”. 

-Sei su tutti i social e, soprattutto, porti avanti la tua crociata nel nome del Bologna. Questo tuo modo di porti ha fatto si che tantissimi tifosi del Bologna hanno iniziato a seguirti in massa. Che effetto fa essere seguito e stimato da tante persone? 

“Fa effetto! Ricevo tantissimi messaggi, non solo da ragazzi più piccoli di me, ma anche da persone più grandi, si confrontano, mi fanno simpatia e mi rendono vivo, perché tutto quello che ho imparato del mio modo di essere ironico, l’ho appreso in curva, in particolar modo dalle trasferte a seguito del nostro Bologna FC ma, soprattutto, mi fa molto piacere che i ragazzi mi vedano come un qualcuno con cui parlare della nostra squadra”. 

-Altri social che parlano di calcio di serie A ti hanno chiesto delle collaborazioni? E se sì, quali nello specifico? 

“Il mio personaggio nasce sui social, come base su You Tube, poi su Facebook, su Instagram, e altri, collaboro spesso con canali Twich, penso che questo sia un nuovo mezzo dove ci possa essere molta interazione fra gli utenti, ho collaborato con OCV, poi con Chiacchiere da bar, e in televisione su Cartellino Giallo di un gruppo simpatico di ragazzi”.

-Quando è nato questo format? 

“Il lunedì sera che ringrazio per questa esperienza che mi sta dando tanto, soprattutto a livello umano”. 

-Secondo te quanto mancava una figura come la tua in rete che parlasse e tenesse sempre acceso il focus sui nostri colori? 

“Più che mancare una figura come la mia, in città c’era tanta voglia di Bologna, di appartenenza e anche il BfC se ne era accorto con sport come we are one, il mio personaggio nasce, infatti, dalla voglia di essere e rappresentare il bolognese”. 

-Frequenti come noi la curva, è da lì che nasce tanta fotta per i nostri gloriosi colori? 

“Io frequento la curva fin da piccolino, da quando avevo 6 anni, quando si andava in curva, con i miei genitore anche 2 ore prima che iniziasse la partita, per trovare posto, Mi ricordo che per ingannare il tempo spesso mio padre giocava a briscola con gli amici stendendo le carte sul seggiolino. Mi ricordo acquazzoni fantastici se vincevi o deliranti se perdevi, stessa cosa per il caldo. Questo era Davide prima diventasse il Critico. Prima della aggiunta del telefonino in mano”. 

-Quale è stata la soddisfazione maggiore da quando hai iniziato a diventare un volto noto della rete? 

“E’ sempre stata una priorità, anche nella vita sentimentale, per questa passione, che vivo come casa, appartenenza e famiglia, su quei gradoni ho pianto nelle due retrocessioni, e nelle varie sconfitte, ma anche nelle gioie più intense che ci hanno regalato i ragazzi in campo”. 

-A Bologna, e in particolare allo stadio, ti riconoscono? Se sì cosa ti dicono i ragazzi? 

“Una grande soddisfazione è vedere tifosi di tutte le età, sia uomini che donne, che ti riconoscono e che apprezzano questa mia passione questo mio divertimento, per fortuna non ho ancora trovato nessuno che mi ha dato contro, spero che in me possano vedere un punto di vista da rispettare. A Bologna mi riconoscono, mi chiedono spesso di fare foto, mi chiamano Thiago Merlino, fa indubbiamente fa tanto piacere sapere che mi seguono, e sono molto contento, perché tanti ragazzi vedono in me quello che ero io, ovvero Davide prima di essere Il Critico”. 

-Quanto lavoro c’è dietro a tutto quello che proponi sui vari social?  

“Non vivo di questo, mi ritaglio il tempo per occuparmene nelle pause pranzo o quando ho dei momenti liberi, faccio anche dei video che in primis emozionano me, anche ora a distanza di tempo, alla fine comunque essendo una cosa che ho sempre fatto come andare in trasferta e riprendermi è un divertimento e sono felice che tutto ciò sia tale”. 

Danilo Billi 

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