
Corsa, velocità, magia con le gambe e senza che ci si possa accorgere di qualcosa, la palla termina in rete.
Chi ha fatto tutto ciò? Ovviamente un’attaccante che ogni coach vorrebbe nella propria squadra e che farebbe impazzire i tifosi allo stadio.
Direttamente dal Camerun, attraverso un viaggio in cui ha toccato più paesi per arrivare all’Inter, l’attaccante Ajara Nchout Njoya.
Nata a Njisse, in Camerun, il 12 gennaio 1993, Ajara inizia a giocare nel suo paese natio nel club del Frank Rollycke de Douala dal 2007 al 2011, finché sbarca in Europa, più precisamente in Russia all’Ėnergija Voronež con cui debutta in Champions League e mette a segno nel campionato russo il suo primo gol con una squadra del vecchio continente. La stagione seguente si trasferisce al Rossiyanka, sempre in Russia per far ritorno in Camerun al Police Yaoundé.
Piccola parentesi nel massimo campionato statunitense col Western New York Flash, e si vola in Svezia al Sundsvalls prima e in Norvegia poi. Prima al Sandviken e poi al Vålerenga con cui vince uno scudetto e una coppa nazionale. A ciò si aggiunge il titolo di capocannoniera con 10 reti messe a segno.
Nel 2020 giunge all’Atlético Madrid e vince la Supercoppa di Spagna assieme all’italiana Alia Guagni. Ad osservarla c’è l’Inter che la vuole a tutti i costi. E così nel 2021 giunge a Milano in sponda nerazzurra dove incanta tutti quanti.
Gol, assist, dribbling e corse sono parte integrante del suo DNA. Nulla può fermarla e coach Rita Guarino lo sa e non può fare a meno di schierarla.
Grazie a Nchout le nerazzurre macinano punti su punti arrivando a guadagnarsi posizioni nella parte alta della classifica della serie A.
Con la nazionale del Camerun riesce a brillare più di tutte apparendo un ghepardo in un branco di leonesse: la velocità è il punto forte di Ajara tanto da conquistare un secondo posto nel 2014 e nel 2016 e un terzo posto ai tornei della Coppa d’Africa.
Legatissima alla sua terra d’origine, anche a distanza incita le leonesse e i leoni africani tutte le volte che può.
Il suo arrivo a Milano è stato un punto di svolta per il calcio italiano che ha visto giocare da quel momento un talento cristallino capace di far applaudire tutte le tifoserie per le sue abilità calcistiche.
Ajara Njoya può essere considerata a tutti gli effetti un vero pupillo africano per il calcio europeo.
Fulvio Buongiorno
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