
-Ciao Agata, quest’anno ti stai dedicando quasi ed esclusivamente al tuo lavoro e il calcio?
“Sì, a parte qualche cosa che faccio in collaborazione con l’Officina dello sport, ho scelto di stare un po’ lontana dai riflettori e di coltivare privatamente i miei affetti familiari”.
-In questa stagione, a un certo punto l’attenzione degli addetti ai lavori si è spostata su un tuo post, dove ringraziavi le tue compagne di squadra per la voglia di combattere sempre al tuo fianco e non lasciarti mai sola…
“Sì, possono magari essere sembrate parole retoriche, ma erano tutte vere, come è vero che al Venezia Calcio 1985, c’è da tante stagioni, questa compresa, un grande spirito di squadra, si fa sempre gruppo in spogliatoio e si affrontano gli ostacoli tutte assieme, e questo mi aiuta tantissimo quando sono in campo, specialmente nei momenti di difficoltà”.
-Una società che da sempre ha puntato in primis su questi valori umani e che riesce a trasmetterli anche grazie a voi delle vecchia guardia alle nuove arrivate!
“Sì, la nostra società ha sempre messo al primo posto in sede di campagna acquisti il profilo umano della giocatrice, come del resto anche le ragazze che hanno di stagione in stagione accettato di venire a giocare qui si rispecchiano in tali valori, altrimenti secondo me non avrebbero nemmeno preso in considerazione di vestire la nostra maglia, dunque per noi della vecchia generazione non è stato poi cosi difficili legare con loro e trovarci sulla stessa lunghezza d’onda”.

-Quest’anno state faticando più del previsto, nonostante la rosa sia competitiva.
“Hai assolutamente ragione, sulla carta siamo una squadra più solida, abbiamo fatto una prima parte, secondo me, dove tutto andava bene, e non avendo avuto più un bomber di riferimento, ci siamo spese molto un po’ tutte nella fase offensiva, ma a un certo punto abbiamo iniziato a non concretizzare più le occasioni da goal che ci capitavano e poi abbiamo iniziato a prendere sempre tanti goal nel secondo tempo, nonostante la nostra innegabile applicazione, cattiveria agonistica e allo stesso tempo immutata umiltà con cui affrontiamo ogni tipo di avversaria” .
-Domanda secca, chi vince il campionato?
“Secondo me il Bologna FC, perché è la squadra più cinica e allo stesso tempo quella che produce il gioco migliore, secondo me, in campo, rimanendo sempre molto compatta fra i reparti e decisamente pericolosa in attacco”.
-Tu sei molto attiva anche su un social poco usato dalla calciatrici che oramai si sono spostate tutte su Instagram, ovvero su Twitter
“Si diciamo che su Twitter mi diverto ancora tanto, soprattutto a fare gag, come quelle del comune di Bugliano, loro mi danno corda e io cerco sempre di fare passare dei messaggi positivi come nella mia indole, cosi si crea un ritorno piacevole, perché troppo spesso in rete c’è sempre qualcuno che va a caccia del commento dannoso e questo non mi piace, penso che i social siano importanti, ma c’è una realtà, quella che viviamo tutti i giorni a contatto con le persone che ci circondando e con le quali lavoriamo, giochiamo e ci confrontiamo, che sono sempre al primo posto nella mia vita, proprio per questo ho scelto di apparire meno in tv, anche perché a differenza di quello che pensano in tanti sono anche molto timida, privilegiando in modo particolare il mio lavoro come operatrice sanitaria di una comunità di alloggio per disabili intellettivi”.
-Il tuo rapporto con Venezia invece rimane stabile e invariato?
“Sì, nonostante da due anni sono andata ad abitare a Mestre, sono sempre legatissima alla mia Venezia, dove tra l’altro abitano ancora i miei genitori, tra l’altro poi in questo periodo sto aiutando mia madre a riscrivere il suo primo romanzo”.

-Recentemente con il Portogruaro hai subito un brutto infortunio che ha lasciato molti con il fiato in gola”.
“Si diciamo che è stato una bella botta e un bello spavento, io fra il primo e il secondo tempo stavo pensando anche di riprendere la partita poi invece mi hanno portato all’ospedale, anche perché il medico al campo mi ha consigliato di desistere e farmi subito vedere dunque mi hanno dato due punti di sutura e ho rimediato un bel occhio nero, ma per fortuna ora piano piano sto guarendo”.
-Ogni anno una giocatrice di solito migliora, e con mister Murru poi è quasi una certezza, che ne pensi?
“La mia amica e compagna di squadra Tasso mi dice che secondo lei sono ringiovanita, anche se io so che fra un paio di anni dovrò appendere le scarpe al chiodo, rispondendo alla tua domanda penso che il mister, davvero bravissimo, sia riuscito a tirarmi fuori nuovamente quella dote di aggredire l’avversario, mentre si appresta a fare partire il gioco dal basso, inoltre aggredendo io la difesa avversaria anche le mia compagne mi seguono e spesso le avversarie sono costrette a rinunciare al giro palla e passano direttamente al cross”.
-Cosa prevedi per questo finale di stagione?
“Ora è tornata anche la nostra Dalla Santa in campo con noi, e dalla gara di Jesi mi aspetto che ci possa essere la svolta di questa stagione, anche perché da qui alla fine del campionato, abbiamo delle partite parecchio importanti e tutte molto toste, dunque speriamo di poter fare bene”.

-La tua giornata tipo?
“Lavoro, calcio, palestra e appena posso mi nutro dei miei affetti”.
Danilo Billi
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