
E’ sotto l’occhio di tutti che la “cura Thiago Motta” ha portato il Bologna (Verona a parte) a giocare bene, e di conseguenza in città, come non avveniva da anni, l’asticella dell’entusiasmo è salita alle stelle, così come il numero dei tifosi bolognesi che si recano allo stadio ma non solo in casa, anche tanti numeri importanti in tante trasferte con l’impennata recente al Bentegodi di Verona, con oltre 4000 anime rossoblù, e non solo, domenica si va verso il tutto esaurito in occasione della gara con la Juventus. Questa volta ne abbiamo voluto parlare con Andrea Coppari, presidente del Centro Bologna Club.
-Andrea, in questa stagione i bolognesi sono finalmente tornati allo stadio sia in casa che in trasferta con numeri importanti, il tuo pensiero al riguardo?
“Assolutamente sì, erano anni e anni che non si respirava questo entusiasmo in città, in modo particolare fa pensare anche la trasferta di Verona e i circa 27.000 in casa contro l’Udinese, perché è normale fare numeri alti con le big, ma non con le squadre di seconda fascia”.
-A cosa pensi sia imputabile tutto questo entusiasmo? Più al fatto che ci giochiamo ancora qualche piccola chance per andare in Europa, oppure al gioco divertente che produce questo Bologna?
“Penso un po’ tutte e due le componenti siano state fondamentali, anche se prima di tutto personalmente penso che erano anni che la squadra non giocava bene come dall’arrivo di Thiago Motta e, di conseguenza, sono anche arrivati risultati importanti che hanno spinto i bolognesi non abbonati a scollarsi dal divano e venire in presenza allo stadio a tifare la propria squadra. A Bologna c’era fame di bel calcio e di lottare fino all’ultimo per qualcosa di grande, purtroppo negli ultimi anni per troppo tempo non siamo riusciti a spingere oltre una salvezza tranquilla e il serbatoio delle emozioni si era un po’ prosciugato, questa volta il discorso è diverso, ovvero il Bologna gioca bene e deve preoccuparsi più di se stesso che delle avversarie, e se i ragazzi saranno bravi, entro la fine della stagione potremmo toglierci altre soddisfazioni, non parlo tanto d’Europa, ma parlo comunque di poter lottare con tutte le squadre che incontreremo da qui alla fine del campionato”.
-Cosa si prova ad essere il Presidente del Centro Bologna Clubs nel suo 60esimo anno di attività?
“E’ sicuramente uno stimolo a fare bene e sempre meglio, io sono molto orgoglioso di essere a capo del Centro Bologna Clubs che, proprio in questa stagione, tra l’altro ha fatto registrare l’arrivo del 60 esimo club che si è associato. Inoltre per festeggiare tale data Claudio Baratta, Presidente del club di Castelletto rossoblu, sta preparando un libro di oltre 800 pagine sulla nostra storia, che sarà corredato anche di tante foto e aneddoti davvero interessanti. Ma le novità non sono finite qui, infatti, il 23 Maggio, ovvero a fine stagione, ci sarà presso lo stadio un brindisi finale con i 500-600 tesserati che saranno chiamati a una serata con cena, che sarà allietata dalla performance di una nota cantante locale e da diverse altre iniziative. Un appuntamento importante che ritorna dopo il periodo della pandemia ma al quale teniamo particolarmente, anche perché è un altro movimento conviviale, senza l’ansia della partita”.
-Come Centro Bologna Clubs siete molto conosciuti in città anche sotto il profilo della beneficienza…
“Sì, diciamo che è un tema che ci ha sempre toccato da vicino dagli aiuti umanitari nelle recenti alluvioni e terremoti che purtroppo hanno scosso l’Italia, all’emergenza Pandemia, alla collaborazione con i vari enti che si preoccupano di portare e dare assistenza ai vari disabili che vengono allo stadio a seguire il nostro Bologna”.
-In chiusa le chiedo cosa ne pensa della polemica che hanno sollevato i gruppi organizzato verso la società al fine che nella partite di cartello non ci siano troppi tifosi delle grandi squadre sparsi per il Dall’Ara nei vari settori?
“Penso che il Bologna faccia il suo mettendo a disposizione prima di tutto dei bolognesi dei giorni di prelazione, per poter segnarsi e colorare a dovere di rossoblu lo stadio, dunque dobbiamo essere noi a farci trovare pronti in quei giorni, a prenotare il nostro posto che, altrimenti dopo potrebbe essere acquistato anche dai tifosi delle altre squadre che, ovviamente, trovando posti liberi nei distinti, in San Luca e in tribuna acquistano il biglietto e poi vengono a tifare per la propria squadra. Comunque anche in questo ci sono dei segnali importanti, gli anni scorsi per esempio con il Milan c’erano minimo 12000 rossoneri, mentre quest’anno solo 7000, segno che i bolognesi si stanno movendo in massa anche quando si apre la prelazione a loro dedicata, un dato anche questo che fa ben sperare per il futuro”.
Danilo Billi
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