
Spesso il calcio maschile è pieno di pregiudizi, ma ancor di più lo è il calcio femminile che, nonostante i successi di 4 anni fa della nostra nazionale ai mondiali in Francia, ha messo in luce un movimento in continua crescita, promozionato ancora poco dai mass media nazionali tipo: La Gazzetta, La Domenica Sportiva e le tante trasmissioni sportive che si vedono in TV, ma che intanto come sport nascente ha conquistato i social, dove ogni giorno nascono siti e redazioni tutte al femminile. Il calcio femminile trova ancora la titubanza non tanto delle giovani atlete, ma molto spesso dei genitori delle stesse, che vedono questo sport come un gioco solo per maschi. In un’Italia che, invece, specialmente in questa ultima annata, ha aperto entrambi gli occhi sul calcio in rosa, partendo dalla serie A che è passata al professionismo, unico sport femminile ad esserci riuscito, fino ad ora, alla tv è la 7 che ogni sabato ha sempre trasmesso in diretta una partita del campionato e non solo, si è occupata anche con tanto di illustri commentatori e professionisti del mestiere, come Katia Serra e Carolina Morace, della finale di Coppa Italia e Supercoppa Italiana con buonissimo ritorno di share, senza considerare che anche il colosso Dazn ha sempre trasmesso sulla propria pay tv le partite di Champions, compresi i famosi quarti di finale dove le neo campionesse d’Italia della AS Roma hanno affrontato le rivali del Barcellona all’Olimpico di Roma davanti a 40.000 spettatori in presenza, segnando il record in assoluto italiano per una partita di calcio femminile.
La storia che invece sto per raccontarvi ha dei contorni locali davvero più piccoli, ma allo stesso tempo romantici e singolari, un’atleta delle under della maggiore società di calcio pesarese a tinte biancorosse, proprio grazie al settore giovanile ha da poco incontrato il suo più grande amore, di quelli che fanno battere forte il cuore, un ragazzo conosciuto proprio nelle giovanili della stessa società e ora i due stanno assieme. Loro sono teneri nei loro abbracci, ma soprattuto nel condividere la passione per il calcio che ha dimostrato, questa volta a Pesaro, dove la società locale ha sempre spinto per far sì che cadessero tutte le barriere e i pregiudizi possibili sul calcio femminile, essendo spesso presenti anche nelle scuole di vario genere e grado della città per promuoverlo.
Ovvio che l’amore non deve avere né sesso né età per quanto riguarda il pensiero di chi vi scrive, come molti clamorosi camming out registrati sempre in questa stagione fra due giocatrici della Juventus Femminile, che per giorni hanno tenuto in scacco la curiosità dei tabloid italiani, perchè queste due giocatrici sono venute allo scoperto e hanno dichiarato il loro reciproco amore. L’amore deve essere libero, ma in questo caso vi ho dato questa notizia al contrario: due ragazzi di quasi pari età, grazie a una scuola di calcio si sono potuti incontrare e hanno potuto fare un cammino di strada mano nella mano, perchè il calcio femminile è anche questo e perchè il gioco del pallone deve essere prigioniero solo dei sacrifici che fanno le ragazze per allenarsi, della poesia di avere ancora, come nella società di Pesaro, delle bandiere in campo, di giocatrici che programmano la loro vita e persino le loro ferie anche in prospetto di una partita di campionato, che corrono a pieni polmoni in campo dietro un pallone da crossare in area di rigore, e nella magia di tirare le punizioni del 7 della porta.
E allora ben vengano anche i “Mila e Schiro” del calcio pesarese, perchè il sogno continui e perchè un giorno si possano abbattere tutte le barriere anche sul calcio femminile, non solo nelle Marche ma in tutta Italia, e che le bambine possano avere la stessa libertà e la possibilità dei maschietti di scegliere anche di frequentare una scuola calcio senza più che i loro genitori spingano per fare fare loro a tutti i costi danza, hip hop o pallavolo.
Danilo Billi
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