A tu per tu con Erika Ponzio, attaccante granata della Torino Women

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-Erika, qual è la tua analisi del campionato appena trascorso con la maglia granata del Torino?

“E’ stata per noi un’annata positiva, anche perché ci siamo classificate al secondo posto, dunque facendo un bilancio fra alti e bassi per via dei noti problemi dati dal Covid-19, che ha portato anche una sosta del campionato, direi che ci possiamo ritenere più che soddisfatte”.

-Pensi che il livello di questa serie C, come del resto quello di tutto il movimento sia in crescita?

“Assolutamente sì, penso che il livello di questa categoria si stia alzando, come del resto anche tutto il movimento del calcio femminile, perché a differenza, ad esempio, a qualche anno fa, ci sono tante più iscritte e club che stanno investendo nel movimento e questo per noi è solo un bene”.

-Qual è la squadra che più ti ha stupito in questa stagione?

“Una squadra che particolarmente mi ha stupito non c’è stata, anche se la Pro Sesto, che poi è la formazione che ha vinto il campionato, ha tanti talenti giovani e di prospetto, che l’anno precedente erano salite di categoria, dunque brave loro davvero”.

-Il mestiere dell’attaccante è sempre difficile, visto che riceve sempre le “cure” delle difese avversarie, come affronti questa situazione mentalmente e soprattutto in campo?

“Sì il mestiere dell’attaccante è sempre quello un po’ più difficile, per me ad esempio sono fondamentali sempre i primi minuti, provo a leggere la partita e la difesa avversaria e cerco, infatti, di colpire sulle loro debolezze. Se mi rendo conto che giocano alto o marcano a uomo, non sto ferma a fare riferimento e mi muovo di più, se invece vedo che lasciano più spazio, ovviamente cerco molto di più gli inserimenti, di arrotare uno contro uno il difensore, di dribblare, insomma cerco sempre di adattare il mio gioco per ogni squadra che affrontiamo, per questo l’inizio della partita per me è molto importante per cercare di regolarmi”.

-Quanti goal hai segnato in questa stagione?

“In questo campionato, purtroppo, non ho segnato tantissimo ho fatto 8 goal giocando praticamente solo il girone di andata, visto che ho subìto un bruttissimo e dolorosissimo infortunio alla caviglia che, in pratica, mi ha fatto saltare tutte le partite del girone di ritorno”.

-Sei stata in questi anni fra le giovani più ricercate in Piemonte, ma sei sempre rimasta fedele alla maglia del Torino da quasi 10 anni, a parte una piccola esperienza biennale con la Femminile Juventus, come mai?

“In primis perché mi sono sempre trovata bene con la maglia granata che per me è quasi una seconda pelle, visto che la indosso da quando sono bambina, inoltre, confermo che mi hanno cercato nel passato tantissime società non solo piemontesi, ma fondamentalmente per motivi di lavoro non mi sono mai voluta spostare da Torino”. 

-Ci racconti che tipo di attaccante sei e che gioco prediligi?

“Sono un’attaccante che si adatta a fare più ruoli, posso fare la prima punta la seconda punta o la trequartista, e come gioco, oltre che finalizzare il goal, mi piace tantissimo quando ricevo palla decidere cosa fare, se partire per un dribbling o inventare assist per le mie compagne, ecco posso dire che sono abbastanza versatile, non sono la classica punta fissa, ma amo spaziare sul fronte d’attacco, ovviamente difese avversarie permettendo”.

-Chi è Erika furori dal terreno di gioco? Cosa ti piace che hobby hai?

“Erika fuori dal campo è una ragazza semplice, lavoro come segretaria presso il caat di un mercato all’ingrosso nell’azienda del mio papà, come hobby mi piace ascoltare musica e fare shopping e quando è possibile uscire con gli amici”.

A cura di Danilo Billi

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