
–Valentina puoi tracciarci un tuo breve ritratto?
“Giornalista bolognese, classe 1981. Calciofila incallita. Ama fotografare con la penna le emozioni che colorano lo sport. Lavoro di ufficio stampa per la Federvela, Responsabile di un portale calcistico, articoli di giornale per quotidiani, ed esperienze in TV e radio, come conduttrice e/o opinionista a Raisport, Sportitalia, 7Gold, TVParma, Punto Radio. Tasselli di un puzzle, quello variopinto e composito del giornalismo sportivo, che sta cercando, remata dopo remata, di comporre. Un viaggio entusiasmante, a braccetto col mondo, ma anche alla scoperta di se stessa.
Una sfida vibrante con il vento della passione sempre in poppa. Ha due amori martellanti che formano un’unica colonna sonora: le parole e lo sport. È la sua seconda fatica letteraria, dopo “Calciatori? No, grazie!”, presentato a “La vita in diretta”, La Domenica Sportiva, TG3, 7Gold, Sportitalia, Rai Radio1″.
–Quanto è importante per te scrivere?
“Scrivere fa bene all’anima, rilassa la mente. E’ pensare sulla carta, lasciar correre i pensieri. Chiudere il mondo fuori e non permettere a nessuno di intaccare la mia tranquillità. Per me scrivere vuol dire sentire la linfa vitale scorrere lungo le ossa, nelle articolazioni, fino alle mani che percuotono la tastiera come un tamburo tribale”.

–Ti emozioni facilmente e ti piace emozionare a tua volta?
“Questo libro racconta esperienze vissute che, a tratti fanno sorridere, a tratti commuovere. Io stessa rileggendolo, a seconda dei capitoli, ho pianto oppure ho riso all’impazzata. Spero di essere riuscita a trasmettere e regalare le stesse emozioni che ho provato nella stesura”.
–Valentina prima di diventare giornalista e scrittrice hai praticato qualche sport in particolare?
“Ne ho praticati diversi, dalla ginnastica artistica alla pallavolo, passando per il nuoto ed il pattinaggio. Ma nulla mi ha emozionato di più dei due anni in cui ho allenato i pulcini del Zola Predosa, a Bologna, dopo aver superato il corso d’allenatore. Se fossi rimasta a Bologna sicuramente avrei continuato questo percorso”.

–Come è nata in particolare la passione per il calcio?
“Mi piace raccontarlo attraverso frame: le prime partite viste in curva con mio papà al Dall’Ara, le emozioni regalatemi dalle parate e dal temperamento di Walter Zenga, le prime cronache calcistiche sui campi di periferia, gli articoli sui quotidiani e le prime conduzioni televisive, gli anni d’allenatrice dei pulcini, i miei due libri. E non finisce qui…”.
-Sei giornalista di carta stampata o anche di radio e/o televisione ci puoi raccontare cosa ti piace di più e quali sono sostanzialmente le differenze?
“Sono due emozioni differenti, sicuramente l’adrenalina che si scarica quando si accende la lucetta rossa è magica e indescrivibile. Va provata. Un articolo lo puoi rileggere e riscrivere fino a che non ti convince. In radio e tv devi essere subito credibile perché… buona la prima!”.

-E’ stato più difficile scrivere il primo o il secondo libro?
“L’emozione che si prova quando lo tieni tra le mani cancella immediatamente la fatica dei mesi, a volte degli anni, di stesura”.
-Puoi parlarci del tuo ultimo lavoro?
“Spero di riuscire a regalare una emozione con “GOAL A 4 ZAMPE”, un libro che approfondisce il rapporto tra uomini e animali, attraverso interviste a wags e giornaliste che raccontano aneddoti speciali della loro esperienza di vita vissuta con i loro amici a 4 zampe”.
-Essendo anche tu una splendida donna hai avuto modo di fraternizzare di più con le moglie dei giocatori presenti sia nel tuo primo che secondo libro?
“Le ho conosciute negli anni grazie alle interviste per i settimanali prima, ora per i quotidiani per cui collaboro. Ragazze alle mano, con un grande cuore. E che hanno subito sposato il progetto. Un esempio: Lady Skorupski, Matilde Rossi che da piccola sognava di fare la veterinaria. Matilde mi ha rivelato che il suo cane, tutt’altro che di piccola taglia, ha sempre fatto parte della sua vita, mai in maniera marginale. Anzi proprio determinante: dall’esempio della scelta della macchina, della casa, ecc.. E’ normale per lei rinunciare ad un viaggio o a delle uscite se il suo amico a 4 zampe sta male. Come le brillano gli occhi quando prende un guinzaglio per lavorare…”.

-Nel tuo futuro prevedi di scrivere ancora un altro libro e quanta energia ti è costata questa tua ultima fatica letteraria?
“Sono le energie più belle che ho speso. Ho già diverse idee per la testa in merito alla mia prossima – terza – pubblicazione. Devo un attimo ordinarle. Ora però mi godo appieno il presente. Mi sto dedicando alle presentazioni in TV del libro (sono stata a Telenord, presto sarò a TRC, ecc..) e a gennaio inizio le presentazioni in Libreria a Bologna, Genova e Milano”.
-Perchè e a chi consiglieresti come regalo di Natale 2022 il tuo libro?
“A tutte le persone sensibili, che non hanno paura di emozionarsi. Perché un libro non è mai solo un libro…ma un mondo intero! E’ molto più che un semplice oggetto. Un libro è l’invito a un viaggio. Un viaggio interiore: si respira l’odore della carta, si ascolta il tenue rumore delle pagine sfogliate, ci si lascia trasportare dalle parole e le parole portano lontano. Si sa…”.
Danilo Billi