
-Ciao Ludovica come ti sei trovata nel tuo primo anno al Venezia Calcio 1985?
“Mi sono trovata molto bene, perché venivo da una stagione, la scorsa, con il Padova, dove la mia autostima era un po’ sotto i tacchi e qui al Venezia ho trovato da subito un buon feeling con mister Murro e con tutte le mie nuove compagne di gioco”.
-Questa stagione vi ha visto protagoniste di tante prestazioni altalenanti, cosa vi è mancato fino ad ora secondo te?
“Magari un terminale offensivo che concretizzasse in goal tutte le occasioni che abbiamo creato. Certamente devo ammettere che i risultati fin qui ottenuti non erano quelli prefissati ad inizio stagione con la società, va però sottolineato anche che abbiamo avuto tantissime mancanze in organico”.
-Quali sono state le squadre che fino ad ora ti hanno particolarmente impressionato del vostro girone di ferro?
“Come aggressività sicuramente il Bologna, anche se con loro ce la siamo giocata fino all’ultimo respiro, e poi l’altro Venezia per il giro palla veloce a due tocchi”.
-Secondo te, il campionato di serie C e in particolare il vostro girone si è alzato di livello?
“Assolutamente sì, oltre essersi alzato di livello, si è alzato anche di difficoltà, perché con il professionismo in serie A, chiuso a 10 sole squadre, molte ragazze anche giovani sono approdate in serie B per mettersi in mostra, e di conseguenze tante altre, anche con esperienza, sono scese in serie C”.
-Ruolo?
“Sono un centrocampista centrale, non so se più tecnica che fisica, sicuramente mi piace giocare tanto con la palla a terra e ripulire più palloni possibili per le mie compagne, ultimamente sto aggiungendo anche un po’ più di sano agonismo come mi ha richiesto il mister”.

-In cosa pensi tu possa ancora migliore tanto?
“Nella gestione dell’ansia della partita, sempre mister Murro mi ripete spesso di rimanere concentrata sul pezzo, e di non farmi prendere da frenesie o dall’agitazione che è ancora un mio tallone di Achille, ma ci sto lavorando tanto e la squadra mi sta dando una grande mano in questo, devo essere semplicemente meno schiava delle mie emozioni”.
-Che tipo di campionato per voi sarà da qui alla fine?
“Nel nostro campionato, se parti forte fin da subito raggiungi le posizioni di alta classifica che ti possono permettere di giocare un posto per salire di categoria. Poi, ovviamente, se vai a fasi alterne, finisci nella parte di mezzo e le ultime si battono per la salvezza. Sta a noi alzarci e cercare di scalare più posizioni possibili, cercando di toglierci quelle soddisfazioni che fino ad ora ci sono mancate, soprattutto, nei confronti della società, che ha sempre creduto in noi, dei nostri tifosi e del nostro spogliatoio che è sempre rimasto unito!”.
-Chi è Ludovica Gastaldin fuori dal terreno di gioco?
“Fuori dal terreno di gioco, sono una persona molto attiva, la mattina lavoro in un panificio, il pomeriggio studio, visto che faccio l’università, facoltà di scienza dell’alimentazione, e un domani, chissà, mi piacerebbe intrecciare quello che sto apprendendo sui libri anche sul piano sportivo. La sera ovviamente poi sono al campo ad allenarmi”.
-Hobby e curiosità varie su di te?
“Come hobby c’è sempre quello di fare ogni tipo di sport, quando finirò con il calcio mi piacerebbe tanto fare arrampicata, per il resto mi piacciono molto i documentari sugli argomenti di studio e viaggiare per conoscere culture diverse dalla nostre. Sono social il giusto e quando posso mi piace uscire con le amiche”.
Danilo Billi
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