Intervista esclusiva a Silvia Vicenzi portiere del Ravenna Women. Di Danilo Billi

(Photo by Emmanuele Ciancaglini/Getty Images)

-Buongiorno Silvia, grazie per aver accettato la nostra intervista, la sua carriera di giocatrice è ricca di soddisfazioni, in particolare nella sua permanenza a Reggio Emilia dove vince anche la Coppa Italia, quali sono i suoi ricordi più belli? 

“Come diceva lei, tra i ricordi più belli c’è proprio la coppa Italia con la Reggiana, dove abbiamo vinto la finale contro la fortissima Torres. Di ricordi belli ne ho tantissimi, la prima convocazione in nazionale, la promozione con il Chieti e la promozione con l’Empoli”.

-Nella stagione 2021-22 decide di accettare di trasferirsi al Ravenna Women, come è giunta a questa decisione? 

“Dopo diversi anni in giro per l’Italia, sognavo di tornare ‘a casa’ a lottare di nuovo per una squadra della mia regione. Il progetto del Ravenna è ricco di tanti stimoli, una squadra in continua crescita che punta sui giovani è stata per me una grande sfida per poter aiutare a crescere le ragazze. Non potevo fare scelta migliore”.

-Come si è trovata in questi anni proprio nel Ravenna Women? 

“Molto bene, ho trovato un ambiente che permette alle ragazze di lavorare e, soprattutto, mi ha messo a disposizione un preparatore dei portieri veramente bravo dal quale posso imparare molto”.

-La squadra allestita quest’anno è stata costruita con un ottica futura puntata tanto su giovani di prospetto, di almeno due generazioni diverse dalla sua, come è il suo rapporto in campo e fuori con loro? 

“A dire il vero non faccio molta differenza in base all’età nel senso che ho sempre avuto tanta dedizione al lavoro e, quindi, pretendo lo stesso dalle mie compagne, cercando di trasmetterlo qualunque sia la loro età. Sicuramente sono diventata in questi anni ‘più paziente’ visto che magari sono ragazze al primo anno fuori casa e, quindi, sono forse diventata meno ‘bacchettona’. Siamo un gruppo molto unito, passiamo tanto tempo insieme anche fuori dal campo”. 

-In partita e fuori ascoltano i suoi consigli? 

“Sì, devo ammettere che spesso mi chiedono consigli e sono felice di aver conquistato la loro fiducia e stima”.

-Quanto si è alzato il livello del campionato di serie B in particolare in questa stagione? 

“Con l’avvento del professionismo sapevo che ci sarebbe stato un bel cambiamento anche nel nostro campionato. Sono ormai alcuni anni che il campionato di serie B è in grande crescita. Rispetto a 6-7 anni fa ha avuto un miglioramento veramente importante”..

-In Italia il calcio femminile a tutti i livelli sta finalmente riscuotendo la giusta attenzione, il suo pensiero al riguardo? 

“Finalmente ci siamo accorti che esiste anche il calcio femminile. Ovviamente era necessaria una crescita, la serie A quest’anno è stata combattuta e anche partite di bassa classifica erano molto interessanti da seguire. Il bel calcio porta persone ad appassionarsi al nostro mondo e anche l’ingresso dei club maschili ha facilitato la visibilità.
Ricordo ancora tutte le lotte negli anni che abbiamo fatto e sono orgogliosa di dove siamo arrivati Spero si possa crescere ancora tanto”.

-Anche a Ravenna è cresciuto l’interesse e la partecipazione in presenza dei ravennati alle vostre partite in casa? 

“Sarò sincera, in questi ultimi anni non abbiamo tantissimo pubblico ma sono orgogliosa di chi quest’anno ci ha seguite in casa e in tante partite in trasferta. Colgo l’occasione per invitare i ravennati a venire a vederci, non se ne pentiranno”.  

-Mancano ancora tante partite alla fine del vostro campionato, ma se dovesse scattare un’istantanea della vostra stagione fino ad ora, cosa ci direbbe? Quali sono stati i punti forti e quali sui quali in futuro si può ancora lavorare tanto? 


“Se dovessi chiudere gli occhi e pensare a un momento me ne vengono alla mente 3:
Il goal vittoria contro il Genoa all’andata, la vittoria con il Brescia e come ha saputo soffrire la squadra quando abbiamo portato a casa un punto contro l’Hellas.
Punti forti della squadra sicuramente il gruppo unito e la voglia di crescere, punti secondo me da migliorare, direi la concentrazione, l’avere un pizzico di malizia e magari riuscire a gestire meglio i momenti della partita. Ma siamo una squadra giovane e tante di queste cose si acquisiscono con l’esperienza”.

-La sua settimana tipo quando non è impegnata sul campo di gioco? 

“La mia settimana tipo non esiste. La mia settimana tipo è fatta di minuti contati, lavoro, km macinati e la tanta stanchezza serale.
La cosa bella è che il mio momento di svago delle mie giornate è l’allenamento perchè mi diverto. Poi appena ho un momento libero corro da mio nipote Leonardo che ha 3 anni che è una delle mie gioie più grandi”. 

Danilo Billi 

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